La nuova valutazione globale dell'IUCN sui coralli presenta dati allarmanti sullo stato di salute delle barriere coralline: il 44% delle specie è minacciato dal cambiamento climatico, dall'inquinamento e dalla pesca
Un grido d’allarme per la salute degli oceani risuona alla COP29 di Baku. Una nuova valutazione dell’IUCN (International Union for Conservation Nature) rivela che il 44% delle specie di coralli che formano le barriere coralline è a rischio estinzione. Un dato preoccupante, che mostra un rapido declino di questi ecosistemi vitali, fondamentali per la biodiversità marina e per il benessere di milioni di persone.
La percentuale di specie minacciate è aumentata drasticamente negli ultimi anni, passando da circa un terzo nel 2008 al 44% attuale. Il principale responsabile di questa crisi è il cambiamento climatico. L’aumento delle temperature degli oceani sta provocando gravi episodi di sbiancamento di massa, un fenomeno che porta i coralli a espellere le alghe simbiotiche che li nutrono e che danno loro il colore, condannandoli a un lento declino.
#Climate change remains the leading threat to reef-building corals, according to an assessment released at #COP29.
The latest IUCN Red List of Threatened Species™ update found that forty-four per cent are at risk of extinction.https://t.co/3KqD8Ux21r pic.twitter.com/7xD6u9sFnm
— IUCN Red List (@IUCNRedList) November 18, 2024
Ma il riscaldamento globale non è l’unica minaccia. L’inquinamento, derivante da scarichi urbani, attività industriali e agricoltura intensiva, avvelena le acque e soffoca i coralli. Anche la pesca ha un impatto devastante, in particolare la pesca a strascico, che distrugge i coralli e altera l’habitat marino.
“Le barriere coralline sono sotto attacco su più fronti”, afferma Beth Polidoro, coordinatrice dell’Autorità per la Lista Rossa dei Coralli della IUCN. “È fondamentale agire con urgenza per ridurre le emissioni di gas serra, combattere l’inquinamento e promuovere pratiche di pesca sostenibili”.
L’appello dell’IUCN è particolarmente urgente alla luce delle previsioni dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), secondo cui anche limitando il riscaldamento globale a 1,5 °C rispetto all’epoca preindustriale, tra il 70% e il 90% delle barriere coralline scomparirebbe.
“Le barriere coralline sono un indicatore chiave della salute del pianeta”, spiega Grethel Aguilar, direttore generale dell’IUCN. “La loro scomparsa avrebbe conseguenze catastrofiche per la biodiversità marina, per le economie costiere e per il benessere di milioni di persone”.
Le barriere coralline sono infatti un hotspot di biodiversità, che ospitano un quarto di tutte le specie marine conosciute. Sono anche una fonte di reddito per molte comunità costiere, che traggono profitto dalla pesca, dal turismo e dalle attività ricreative.
“Perdere le barriere coralline significherebbe perdere un patrimonio insostituibile”, avverte il WWF nel suo Living Planet Report, che documenta il declino della Grande Barriera Corallina australiana, colpita da eventi di sbiancamento di massa sempre più frequenti e intensi.
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