Sulla libertà di stampa (la cui giornata si celebra il 3 maggio) c'è ancora tanto da fare nel nostro Paese: in troppi casi l'informazione resta fortemente influenzata delle lobby fossili e altre inquinanti. E così dai tg e giornali risulta difficile trovare traccia dei veri responsabili della crisi climatica. Per fortuna, però, c'è chi - come noi di greenMe - dice no, anche a costo di rifiutare finanziamenti allettanti per continuare a raccontare (e denunciare) la realtà, senza condizionamenti
La stampa italiana è davvero libera di parlare di crisi climatica? Molto meno di quanto si pensi. Da un lato è innegabile che rispetto a qualche anno fa nei tg e nei giornali vengono affrontati con più frequenza i temi ambientali, dai disastri ecologici al riscaldamento globale, ma la nota dolente sono le sue reali cause, spesso taciute o censurate.
Così le lobby dei combustibili fossili inquinano anche l’informazione, e spesso senza che i lettori se ne accorgano. Attraverso allettanti sponsorizzazioni e denunce per diffamazione, le società petrolifere e le altre aziende che stanno devastando il Pianeta continuano a tenere sotto scacco la stampa e la tv, limitando la comprensione della realtà e minando anche la democrazia.
A confermarlo è il secondo rapporto annuale sull’informazione dei cambiamenti climatici nel nostro Paese – realizzato per Greenpeace Italia dall’Osservatorio di Pavia – che ha esaminato i cinque quotidiani nazionali più diffusi (Corriere della Sera, la Repubblica, Il Sole 24 Ore, Avvenire, La Stampa), i telegiornali serali delle reti Rai, Mediaset e La7 e 20 testate di informazione più seguite su Instagram. Nel 2023 è stato più marcato l’aumento delle pubblicità dell’industria dei combustibili fossili e delle aziende dell’automotive, aeree e crocieristiche: i cinque quotidiani presi in esame hanno ospitato 1.229 inserzioni pubblicitarie (nel 2022 erano erano 795). Ecco spiegato perché si parla così poco dei veri responsabili di ciò che sta accadendo alla Terra.
Stampa libera per il clima
Oggi si celebra la giornata mondiale della libertà di stampa, ma se parliamo di crisi climatica, non siamo affatto sicuri che in Italia sia garantito il diritto a un’informazione corretta e libera da condizionamenti.
Sebbene il riscaldamento globale sia considerato dalla comunità scientifica la più grave emergenza ambientale della nostra epoca (e più del 99% degli studi scientifici riconduca la responsabilità della crisi climatica a cause antropiche), sui media italiani si parla ancora troppo poco di clima, come dimostrano i risultati del monitoraggio periodico realizzato dall’Osservatorio di Pavia sui principali quotidiani e telegiornali nazionali.
Per questo siamo da tempo impegnati a raccontare il riscaldamento del Pianeta con la rilevanza che merita, e continueremo a fare del nostro meglio per offrirvi un’informazione sempre completa e veritiera.
Ma in una giornata importante come questa, rinnoviamo anche un altro impegno: parlare della crisi climatica senza mai nascondere né le cause (in primis, i combustibili fossili) né i responsabili (a partire dalle compagnie del gas e del petrolio). Perché soltanto riconoscendo in tutta la sua interezza il problema si può contribuire alle soluzioni necessarie per realizzare la transizione energetica di cui abbiamo bisogno sempre più urgente.
Per mantenere questo duplice impegno abbiamo deciso di rifiutare ogni finanziamento da parte dell’industria dei combustibili fossili. Non è una scelta priva di rischi, ma siamo convinti che sia l’unico modo per garantire un giornalismo davvero indipendente, vicino ai bisogni delle persone e in grado di diffondere le soluzioni necessarie alla soluzione della sfida climatica.
Insieme alle altre testate italiane che hanno preso lo stesso impegno con voi lettori e lettrici, ascoltatori e ascoltatrici in cerca di un’informazione sul clima affidabile e trasparente, abbiamo aderito alla coalizione “Stampa libera per il clima” promossa da Greenpeace Italia.
Oggi pubblichiamo questo editoriale congiunto per celebrare insieme la giornata dedicata alla libertà di stampa, nella convinzione che questa debba essere assicurata anche quando si parla di crisi climatica. Ne va del diritto all’informazione, cardine della democrazia, e del nostro stesso futuro sulla Terra.
Le testate della coalizione Stampa libera per il clima
- Altreconomia
- EconomiaCircolare.com
- Ethica Societas, rivista di scienze umane e sociali
- Envi.info
- Fada Collective
- Fuori Binario
- GUSTOH24
- GreenMe.it
- greenreport.it
- Il Salvagente
- La città invisibile
- La Svolta
- Nextville
- Politicamentecorretto.com
- QualEnergia
- RADAR Magazine
- TeleAmbiente
- Terra Nuova
- The Map Report
- Valori.it
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