Avremo sempre più problemi a reperire cibo per colpa dei cambiamenti climatici, anzi, dovremo affrontare gravi interruzioni dell’approvvigionamento alimentare ben prima che le temperature aumentino dell’obiettivo di 1,5°C. Lo riferisce Alain-Richard Donwahi, ex ministro della Difesa della Costa d’Avorio che ha guidato il vertice ONU Cop15 dello scorso anno sulla desertificazione
Il clima cambia (per colpa nostra) e il cibo è sempre più scarso a livello globale. Secondo Alain-Richard Donwahi, ex ministro della Difesa della Costa d’Avorio che ha guidato il vertice ONU Cop15 dello scorso anno sulla desertificazione, dovremo affrontare gravi interruzioni dell’approvvigionamento alimentare ben prima che le temperature aumentino dell’obiettivo di 1,5°C (ammesso che sia raggiunto tra l’altro).
Sono molti, infatti, i problemi associati all’aumento delle temperature, dalle ondate di calore sempre più frequenti alle più intense siccità e inondazioni. Eventi sui quali pesa anche una generale e imbarazzante gestione del territorio.
Il degrado del suolo è accompagnato da cattive abitudini e il modo in cui facciamo la nostra agricoltura porterà ad un peggioramento delle situazione – spiega ancora l’esperto – Quando il suolo ne risente, anche la resa ne risente
I governi di tutto il mondo hanno firmato un trattato che si impegna a combattere la desertificazione nel 1992, insieme alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la “madre” dell’Accordo di Parigi del 2015, e della Convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità, che mira a salvaguardare l’abbondanza delle specie.
Ma il trattato sulla desertificazione, secondo Donwahi, attira meno attenzione, tanto che la Cop15 dello scorso anno sulla desertificazione è passata in gran parte inosservata rispetto alla Cop27 sul clima e alla Cop15 sulla biodiversità dello scorso dicembre.
Le conferenze sulla desertificazione si tengono in generale meno frequentemente dei vertici sul clima: la prossima si terrà a Riyadh nel dicembre 2024, mentre il prossimo vertice sul clima, Cop28, a Dubai a fine novembre.
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Ma nulla è un problema a sé, e tutti sono ormai un’emergenza.
Dobbiamo risolvere tutti i problemi insieme. La desertificazione e la siccità portano al cambiamento climatico, portano alla perdita di biodiversità. E quando c’è il cambiamento climatico ci sono siccità, inondazioni, tempeste
E no, non sono solo i Paesi poveri a rischio (e anche se fosse dovremmo preoccuparci comunque).
Siamo tutti sulla stessa barca. Cambiamenti climatici, siccità, tempeste, alluvioni non conoscono confini, non hanno bisogno di un visto per entrare in un Paese
Dovremmo collaborare, mentre invece continuiamo a depredare risorse, nell’assurda convinzione di salvarci.
Ma nessuno si salva da solo.
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Fonte: The Guardian
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