I nostri oceani scottano. Lo scorso maggio hanno raggiunto le temperature più alte di sempre per il periodo: i dati forniti da Copernicus sono drammatici
Oggi si celebra la Giornata mondiale degli Oceani, ma per i polmoni blu della Terra c’è ben poco da festeggiare. Lo scorso mese è stato da bollino rosso. Nel secondo maggio più caldo a livello globale le temperature della superficie dei mari liberi dai ghiacci sono state da record, come emerge dal monitoraggio del programma europeo Copernicus.
Non erano mai state così alte in questo mese anche a causa dell’influenza di El Niño, fenomeno climatico che continua a manifestarsi nel Pacifico equatoriale.
Per quanto riguarda i maggiori livelli di umidità, sono stati registrati negli Stati Uniti sud-orientali, nelle regioni dell’Asia orientale, nell’Australia nord-occidentale e in Tanzania. Umidità superiore alla media anche nella maggior parte dell’Europa meridionale, nelle zone occidentali dell’Islanda, del Nord America sud-orientale e sud-occidentale, l’Africa sud-orientale, il Brasile meridionale, il Pakistan e la Nuova Zelanda.
Nel bollettino mensile di Copernicus si fa riferimento anche alle violenti inondazioni che hanno colpito sia l’Italia (in particolare l’Emilia-Romagna) sia i Balcani occidentali.
Il maggio appena trascorso è stato un mese all’insegna della siccità. Condizioni più secche della media sono state registrate su gran parte della Penisola Iberica, sulla Danimarca, sui Paesi Baltici, sulla Scandinavia meridionale e su gran parte della Russia occidentale.
Oltre all’Europa, il maggio 2023 è stato più secco della media in vaste regioni del Nord America, nella Russia centrale, nell’Asia orientale e sudorientale, nel Corno d’Africa, nella maggior parte dell’Africa meridionale, in Australia e in Sud America.
Allarme per il ghiaccio antartico: minimo record mensile per la terza volta
Le elevate temperature hanno avuto conseguenze nefaste anche in Antartide. Per la terza volta nel 2023, l’estensione del ghiaccio marino antartico ha raggiunto un valore mensile minimo record rispetto al periodo dell’anno registrato dai dati satellitari, con un 17% al di sotto della media.
Tra le aree più critiche, dove le concentrazioni di ghiaccio marino sono state molto al di sotto della media, troviamo i di Weddell, Bellingshausen e Ross settentrionale, mentre nel mare di Amundsen hanno continuato a prevalere concentrazioni superiori alla media.
Situazione più rosea al Polo Nord, dove l’estensione del ghiaccio marino si è avvicinata molto alla media raggiungendo quasi il valore registrato nel maggio 2022.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Copernicus
Leggi anche: