I nuovi OGM non sono la soluzione alla crisi climatica. Un nuovo rapporto spiega perché

Un nuovo report spiega perché i nuovi Ogm non sono la soluzione ai cambiamenti climatici mentre lo è l'agroecologia

Come è ormai noto, sembra che l’Ue sia intenzionata a deregolamentare i nuovi OGM, ritenendo che questi possano aiutarci ad uscire dalla crisi climatica, contemporaneamente garantendo la produzione alimentare. Secondo il nuovo rapporto di Friends of the Earth Europe, queste però sono solo false promesse che ostacolano le reali e già provate soluzioni che si dovrebbero adottare fin da subito.

Il report  redatto da Friends of the Earth Europe, grande rete ambientale che unisce più di 30 organizzazioni nazionali e migliaia di gruppi locali, parla molto chiaro:

Per oltre vent’anni, l’industria biotech ha promesso proiettili d’argento ai problemi di produzione: piante più resistenti alla siccità, colture meno dipendenti dai fertilizzanti e altre tecnologie che non si sono mai concretizzate. Due decenni dopo e non c’è stato alcun segno che queste tecnologie raggiungessero il mercato. Ora le stesse aziende di biotecnologia stanno promuovendo una nuova generazione di OGM, con una sfilza di nuove promesse infondate. Un esempio è CRISPR, uno strumento che secondo loro potrebbe modificare il DNA per aggiungere o sopprimere i tratti genetici nelle piante o negli animali. I lobbisti chiedono alla Commissione europea di deregolamentare questi nuovi OGM e respingere tutte le prove dei rischi annessi. Anche in caso di successo, questa scienza non dimostrata offre solo un potenziale sollievo a breve termine dei sintomi di un’industria agricola insostenibile. 

In pratica, la soluzione dei nuovi OGM viene paragonata a “spegnere una candela mentre si ignora l’incendio“. E nel frattempo, tra l’altro, tutto questo fa perdere tempo e attenzione verso soluzioni già collaudate come l’agroecologia che ha davvero il potere di ridurre le emissioni di gas serra, generare rendimenti più stabili e resilienti, sostenere i piccoli agricoltori, mantenere la fertilità del suolo e promuovere la democrazia alimentare.  

Gli esperti del gruppo ambientalista sono convinti che:

Le piante e gli animali non sono fatti per essere geneticamente manipolati. I complessi codici genetici di piante e animali si sono evoluti nel corso dei millenni e ogni parte della loro genetica si influenza a vicenda. Modificando un gene si avranno impatti a catena su tutto l’organismo, che sono duri da prevedere e ancora più difficili da controllare. Gli organismi naturali sono troppo complessi e interdipendenti per modificarli e personalizzarli semplicemente per il beneficio umano.

Inoltre il report si sofferma su un altro punto interessante:

La resilienza delle piante e dei seminativi sta nella diversità. La scienza degli OGM si basa sulla prevedibilità: modificare una pianta per rispondere in un modo specifico in un contesto specifico, basato su una specifica composizione genica. Ma costruire la resilienza al cambiamento climatico significa prepararsi al contrario: climi in rapido cambiamento, diverse condizioni del suolo e massimizzare la diversità per garantire la sopravvivenza del raccolto dalle malattie.

Le proposte 

Attraverso il suo report, Friend of the Earth Europe, chiede all’Ue di:

  • Riconoscere che le promesse dell’industria biotecnologica sono semplicemente idee di ricerca e marketing ma senza prove.
  • Sostenere soluzioni reali al cambiamento climatico nelle politiche pubbliche. La legislazione nei settori dell’agricoltura, della ricerca e dell’ambiente dovrebbe essere orientata verso pratiche resilienti al clima come l’agroecologia.
  • Regolamentare la nuova generazione di OGM secondo le leggi esistenti sugli OGM per garantire la libertà di scelta per i consumatori, gli agricoltori e gli allevatori.
     

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Fonte: Friend of Earth 

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