Nel 2023 ci saranno ondate di caldo senza precedenti

Dopo alcuni anni di assenza, nel 2023 tornerà El Niño, il fenomeno climatico periodico che consiste in un anomalo riscaldamento delle acque oceaniche. Ma c’è di più: gli scienziati affermano che il fenomeno, unito alla crescente crisi climatica potrebbe spingere le temperature globali “fuori dal grafico”

Il ritorno del fenomeno climatico El Niño entro la fine dell’anno causerà un aumento delle temperature globali “fuori dal grafico” e ondate di calore senza precedenti. È l’allarme lanciato dagli scienziati, secondo cui El Niño tornerà nel 2023, esacerbando condizioni meteorologiche estreme in tutto il mondo e rendendo “molto probabile” che il mondo superi 1,5°C di riscaldamento.

Tutto è frutto din una oscillazione naturale guidata dalle temperature oceaniche e dai venti nel Pacifico, che alterna El Niño, La Niña (a sua controparte più fredda) e condizioni neutre. Gli ultimi tre anni hanno visto una serie insolita di eventi consecutivi de La Niña, ora il ritorno del Niño non promette di essere parecchio devastante.

Leggi anche: Mancanza di neve, Mercalli a greenMe: “Sapevamo da 30 anni che sarebbe successo, ora temo una siccità davvero complessa”

Sin da ora, e non è difficile crederci, si prevede già che quest’anno sarà più caldo del 2022. Ma El Niño si verifica durante l’inverno dell’emisfero settentrionale e il suo effetto di riscaldamento richiede mesi per essere avvertito, il che significa che è molto più probabile che il 2024 stabilisca un nuovo record di temperatura globale.

Ad oggi, i gas serra emessi dalle attività umane hanno fatto aumentare la temperatura media globale di circa 1,2°C. Ciò ha già portato a impatti catastrofici in tutto il mondo, dalle ondate di caldo negli Stati Uniti e in Europa alle devastanti inondazioni in Pakistan e Nigeria, che hanno danneggiato milioni di persone.

È molto probabile che il prossimo grande El Niño possa portarci oltre 1,5°C – spiega Adam Scaife, responsabile delle previsioni a lungo raggio presso il Met Office del Regno Unito. La probabilità di avere il primo anno a 1,5°C nel prossimo quinquennio è ora di circa 50:50.

Sappiamo che al di là dl cambiamento climatico, gli impatti degli eventi di El Niño diventeranno più forti e andranno ad aggiungersi agli effetti del cambiamento climatico stesso, che è in continua crescita.

Metti insieme queste due cose e probabilmente assisteremo a ondate di caldo senza precedenti durante il prossimo El Niño.

Cosa sono El Niño e La Niña

Sono fenomeni che si alternano, intervallati talvolta anche da condizioni neutre, sulla superficie dell’Oceano Pacifico tropicale, centrale e orientale e capaci di influenzare le condizioni meteo-climatiche globali.

Gli esperti chiamano questa variazione ENSO(El Niño-Southern Oscillation). I cicli che caratterizzano questo fenomeno hanno una durata che va dai 2 ai 6/7 anni circa. La Niña e El Niñosono rispettivamente un raffreddamento e riscaldamento della superficie oceanica. Durante un episodio di Niña, le acque risultano di 1/3 gradi più fredde del normale, mentre nelle fasi di Niño sono di 1/3 gradi più calde.

nino e nina

Ciò che desta più preoccupazione è il fatto che  negli ultimi due anni è stata La Niña a dominare a livello planetario tanto che le temperature a livello globale sarebbero dovute calare. Invece è successo il contrario, il 2022 è stato l’anno più caldo di sempre da quando si registrano i dati meteo.

Leggi anche: Il 2022 è stato il secondo anno più caldo di sempre per l’Europa (con aumento di gas serra in atmosfera)

Cosa accadrà nel 2023

Secondo il Met Office, il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito, e l’ufficio di meteorologia del governo australiano, La Niña dovrebbe finire tra la fine di gennaio e febbraio e le condizioni dell’oceano Pacifico potranno arrivare una fase neutrale che potrebbe durare almeno fino al mese di aprile. Da allora, le temperature nell’area del Pacifico potranno aumentare e le medie mondiali diventare anche più alte di quelle del 2022. Il 2023 potrebbe quindi essere uno degli anni più caldi mai registrati.

El Niño, infine, potrebbe già tornare nella prima parte del 2023 e, se così fosse, potrebbe causare una stagione degli uragani particolarmente importante per il sud-est degli Stati Uniti.

Anche la NASA, infine, conferma che il trend delle ondate di calore è destinato ad aumentare e che la tendenza al riscaldamento continua. Secondo uno studio, gli ultimi nove anni sono stati gli anni più caldi da quando è iniziata la moderna registrazione dei dati nel 1880. Ciò significa che la Terra nel 2022 era di circa 1,11 gradi C più calda rispetto alla media della fine del XIX secolo.

La ragione della tendenza al riscaldamento è che le attività umane continuano a pompare enormi quantità di gas serra nell’atmosfera e continueranno anche gli impatti planetari a lungo termine, conclude Gavin Schmidt, direttore del GISS, il principale centro della NASA per la modellazione climatica.

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Fonti: The Guardian / Met Office

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram