Secondo dati satellitari, ben il 77% delle aree della barriera corallina del mondo, dall'Atlantico al Pacifico all'Oceano Indiano, è stato finora sottoposto a stress da calore responsabile dello sbiancamento, poiché il cambiamento climatico alimenta temperature oceaniche da record in tutto il mondo
Dall’Atlantico al Pacifico all’Oceano Indiano, lo sbiancamento di massa delle barriere coralline di tutto il mondo dal febbraio 2023 è ora il più esteso mai registrato. Sottoposte a stress da calore, ne sono oramai interessato ben il 77% delle aree della barriera corallina del mondo. Si tratta del cosiddetto bleaching, lo sbiancamento, appunto, quale fenomeno distruttivo che può portare alla morte le barriere coralline e tutti i loro ecosistemi.
È l’allarme lanciato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), che aveva dichiarato l’inizio dell’evento di sbiancamento globale in aprile scorso, il quarto di questo tipo dal 1998. Il precedente record di sbiancamento di massa, registrato tra il 2014 e il 2017, aveva interessato poco meno del 66% delle barriere coralline sul pianeta.
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Questo evento è ancora in aumento in estensione spaziale e abbiamo battuto il record precedente di oltre l’11% in circa la metà del tempo, ha detto il coordinatore del NOAA Coral Reef Watch Derek Manzello. Questo potrebbe potenzialmente avere serie ramificazioni per la risposta finale di queste barriere coralline a questi eventi di sbiancamento.
Innescato dallo stress termico negli oceani caldi, lo sbiancamento dei coralli si verifica quando i coralli espellono le alghe colorate che vivono nei loro tessuti. Senza queste alghe utili, i coralli diventano pallidi e sono vulnerabili alla fame e alle malattie. Un corallo sbiancato non è ancora morto, ma potrebbe essere irrecuperabile se le temperature degli oceani non accennano a raffreddarsi.
Sebbene questo sbiancamento di massa sia già il più diffuso, colpendo le barriere coralline in 74 Paesi e territori, la NOAA si è finora fermata prima di chiamarlo, il “peggiore” mai registrato. Nei prossimi mesi e anni gli scienziati condurranno valutazioni subacquee dei coralli morti per aiutare a calcolare la gravità del danno.
Sembra probabile che sarà da record in termini di impatti, conclude Manzello. Non abbiamo mai avuto un evento di sbiancamento dei coralli così grande prima d’ora.
In risposta al record di sbiancamento, gli scienziati hanno convocato una sessione speciale di emergenza sulle barriere coralline che si terrà al vertice della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (COP16) in Colombia alla fine del mese. I leader mondiali discuteranno le strategie per evitare l’estinzione funzionale dei coralli, comprese ulteriori protezioni e finanziamenti.
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