L’Italia in fiamme, serviranno almeno 15 anni per ripristinare completamente le zone verdi distrutte

In Italia si contano i danni degli incendi che stanno devastando la penisola intera e rimbomba sconcertante un dato: ci vorranno almeno 15 anni per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme

Solo nei primi mesi del 2022 si è registrato il 170% in più degli incendi rispetto alla media. La causa, nemmeno a dirlo, è da ricercare nel clima bollente e siccitoso, che ha senza dubbio favorito il fuoco lungo i nostri boschi e le campagne di tutta la penisola con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo.

Sono i numeri che emergono dall’analisi di Coldiretti su dati Effis in riferimento agli incendi che stanno interessando l’Italia intera, dalla Maremma toscana al Carso friulano, dal Lazio alla Puglia, dalla Basilicata alla Sicilia, e favoriti anche, inutile negarlo, dalla mano criminale dell’uomo.

Ci vorranno almeno 15 anni – spiega la Coldiretti – per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme con danni oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate. Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo con il 2022 che si classifica fino ad ora come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica, a preoccupare è la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente.

Le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni favorendo l’innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati a causa della chiusura delle aziende agricole che non possano più svolgere una funzione di controllo e monitoraggio per intervenire tempestivamente.

Le regole per scongiurare gli incendi

Scingiurare gli incendi si può. Basterebbe seguire una serie di regole, che riguardano il vivere civile, che potrebbe consentire di non vivere in costante emergenza:

  • evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde
  • non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile (ma questo vale sempre) e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi
  • non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e non gettare contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente
  • nel caso in cui venga avvistato un incendio non prendere iniziative autonome, ma mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili

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Fonte: Coldiretti

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