L’Europa registra l’ottobre più caldo di sempre, mentre il 2021 è stato l’anno più caldo degli ultimi 30 anni

Due report, uno europeo e l'altro globale, rendono conto della drammatica situazione climatica che sta vivendo il nostro continente, con temperature altissime ed eventi meteorologici di violenza devastante

Ce ne siamo accorti tutti: il mese di ottobre appena concluso è stato molto caldo, decisamente troppo. Ora la conferma arriva anche dall’osservatorio per il Cambiamento Climatico di Copernicus, che ogni mese rende conto dei cambiamenti osservati nella temperatura dell’aria, nella copertura di ghiaccio marino e nelle variabili idrologiche.

Incrociando i dati raccolti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo, è emerso che l’ottobre scorso è stato il più caldo che l’Europa abbia mai vissuto nella sua storia recente: ben 2°C in più rispetto alla media del periodo registrata fra il 1991 e il 2020.

L’Europa ha registrato l’ottobre più caldo in assoluto, caratterizzato da oltre 2°C in più rispetto alla media degli ultimi 30 anni, a seguito della stagione estiva più calda mai registrata – ha affermato Samantha Burgess, Vicedirettore del Copernicus Climate Change Service.

Le gravi conseguenze del cambiamento climatico sono oggi ben visibili ed è necessario disporre di piani ambiziosi nel corso della prossima COP27 al fine di garantire che la riduzione di emissioni stabilizzi le temperature vicino all’obiettivo dell’Accordo di Parigi di 1.5°C.

Il caldo intenso e prolungato ha portato a sperimentare temperature giornaliere record in tutta l’ovest del continente – in particolare in Austria, Svizzera e Francia, Spagne e, ovviamente, anche nel nostro Paese.

ottobre più clado

@Copernicus

La situazione è drammatica anche fuori dai confini europei: anche in Groenlandia si sono registrate temperature superiori alla media del mese, mentre il Canada ha assistito a un periodo di caldo eccezionale. Solo in Australia e in alcune aree della Russia e dell’Antartide si sono registrate temperature più basse della media del periodo.

Per quanto riguarda l’estensione del ghiaccio marino, anche in questo caso la situazione è drammatica: 9% di estensione in meno per il ghiaccio artico, con il mese di ottobre 2022 che si classifica all’ottavo posto come mese peggiore per il ghiaccio artico (resta imbattuto, tuttavia, il record negativo registrato nel 2020).

In Antartide, invece, si è registrata una diminuzione dell’estensione del ghiaccio pari al 4%: in questo caso, si tratta della terza misurazione più bassa registrata nel mese di ottobre (maglia nera all’ottobre del 2016).

Infine, dal punto di vista idrologico il mese appena concluso è stato più secco della media in gran parte dell’Europa meridionale (Italia compresa) e della regione del Caucaso. Al contrario, la regione nordoccidentale del continente (Francia, Germania, Regno Unito, Scandinavia) ha visto un mese di ottobre più umido della media.

Purtroppo il caldo anomalo registrato a ottobre non rappresenta un’eccezione, bensì si innesta in un quadro di aumento di temperature che sta fiaccando il nostro continente in maniera costante.

Come confermato dal nuovo rapporto della World Meteorogical Organization (WMO), le temperature in Europa sono aumentate di oltre il doppio della media globale negli ultimi 30 anni, a un ritmo più alto rispetto a tutti gli altri continenti.

Il report della WMO si è concentrato sui dati registrati nel 2021, raccogliendo informazioni non solo sulle temperature medie marine e terrestri, ma anche sulle ondate di calore, sull’occorrenza di fenomeni meteorologici estremi, sulle precipitazioni e sullo stato di salute dei ghiacciai.

Si è visto come, in Europa, le temperature siano notevolmente aumentate rispetto al periodo di riferimento 1991-2021, registrando un tasso medio di circa +0,5 °C ogni decennio. Ciò ha provocato lo scioglimento dei ghiacciai alpini, che hanno perso ben 30 metri di spessore negli ultimi 25 anni, mentre la Groenlandia ha registrato (proprio la scorsa estate) la sua prima pioggia.

Ma non solo: il 2021 in Europa è stato caratterizzato anche da eventi meteorologici estremi, che hanno provocato centinaia di vittime e danneggiato più di mezzo milione di persone. Fra questi, i più frequenti sono stati le alluvioni, come quella che ha colpito le Marche qualche mese fa.

L’Europa ci ricorda che anche le società ben preparate non sono al sicuro dagli impatti di eventi meteorologici estremi. Quest’anno, come nel 2021, gran parte dell’Europa è stata colpita da estese ondate di caldo e siccità, che hanno alimentato gli incendi. Nel 2021, inondazioni eccezionali hanno causato morte e devastazione – ha affermato Petteri Taalas, segretario generale della WMO.

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Fonti: Copernicus / World Meteorological Organization

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