Dalla Spagna alla Russia passando per il Canada, in queste settimane diverse regioni sono state colpite da allarmanti incendi boschivi (di proporzioni insolite per il periodo). Il Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus ha monitorato la loro intensità di quegli incendi e arriva a un dato: troppe emissioni in atmosfera
Prima che cominci l’estate boreale, la situazione nella nostra atmosfera è quanto mai allarmante. Il motivo? È già cominciata la stagione degli incendi boschivi in Spagna, ma anche in Canada e in Russia.
È da marzo, infatti, che gli scienziati del CAMS, il Copernicus Atmosphere Monitoring Service, hanno rilevato una significativa attività di incendi in diverse regioni iberiche, che ha interessato soprattutto Valencia, con una serie di altri eventi nelle Asturie e in Cantabria.
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A causa di questi incendi boschivi, in Spagna si sono avuti i livelli di emissioni più alti mai registrati nel mese di marzo, pari ai livelli degli incendi boschivi del 2012. I dati di Copernicus hanno evidenziato come il rischio di incendi sia stato esacerbato dalle alte temperature e dalle condizioni di siccità che hanno colpito il continente in inverno.
E non solo: durante i mesi di marzo, aprile e maggio, anche l’America centrale ha registrato incendi boschivi stagionali leggermente superiori alla media, che hanno provocato il trasporto di alcuni pennacchi di fumo verso il Nord America e l’Atlantico settentrionale.
Durante il mese di maggio si sono verificati incendi boschivi significativi in due diverse regioni dell’emisfero settentrionale: in Eurasia e nel Canada occidentale. Gli incendi boschivi in Eurasia hanno interessato il Kazakistan, la Mongolia e alcune regioni confinanti con la Russia, tra cui Kurgan, Tyumen, Omsk e Novosibirsk. Gli incendi boschivi in questa regione hanno bruciato con un’intensità elevata, e in alcune regioni i livelli sono arrivati a superare la media del periodo compreso tra il 2003 e il 2022, e le loro emissioni complessive stimate per il mese sono state paragonabili a quelle dei mesi di maggio degli ultimi anni.
Con l’avvicinarsi dell’estate nell’emisfero settentrionale, si prevede un’esacerbazione delle variabili legate all’aumento del rischio di incendi boschivi, come le alte temperature e le condizioni particolarmente secche. Il monitoraggio di queste variabili e dello sviluppo degli incendi boschivi è fondamentale per comprendere le cause alla base e gli impatti sull’’atmosfera, al fine di intervenire in modo adeguato, dice Mark Parrington, Senior Scientist CAMS.
Gli incendi boschivi su larga scala nel Canada occidentale sono divampati per tutto il mese di maggio 2023. Dall’inizio del mese di maggio, i dati CAMS sulla Potenza Radiativa di Fuoco (Fire Radiative Power – FRP) hanno rilevato una significativa attività di incendi boschivi nella Columbia Britannica, nell’Alberta, nel Saskatchewan e nei Territori del Nord-Ovest, con un aumento dell’attività più a oriente nell’Ontario e nella Nuova Scozia alla fine del mese. Infine, il CAMS ha rilevato emissioni significative da questi incendi boschivi, con un trasporto persistente a lungo raggio attraverso il Nord America e l’Oceano Atlantico, fino a raggiungere la Scandinavia e l’Oceano Artico. Il Canada ha raggiunto una delle emissioni più alte mai registrate nel mese di maggio, superando i record totali di Colombia Britannica, Saskatchewan, Territori del Nord-Ovest e Nuova Scozia.
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Fonte: CAMS
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