Le macchie azzurre nella mappa delle temperature di Roma ci mostrano tutta l’importanza di alberi e parchi in città

Da una delle ultime aree verdi non cementificate di Roma, che tra l’altro rischia costantemente di essere spazzata via dalla speculazione, arriva un dato incontrastabile: alberi e cespugli, ma anche canneti e rovi, se conservati in città, contribuiscono eccome a mitigare le temperature

A Roma c’è un caldo infernale. Qui, nelle ultime ore, si sono superati i 42 gradi e, in mezzo anche all’interesse spasmodico della stampa estera per le temperature roventi della nostra Capitale, si è perso il punto fondamentale: il nostro Governo non dovrebbe solo farfugliare della riforma del fisco, ma anche e soprattutto della crisi climatica e delle soluzioni – urgenti e possibili – da attuare.

Una a caso? Ripopolare di alberi la città. Un punto sul quale noi (e la scienza) insistiamo da tempo: più alberi nelle nostre città fanno davvero la differenza nella nostra percezione del caldo, salvando anche la vita a molte persone che ogni anno muoiono per effetto delle ondate di calore (oltre a ridurre drasticamente la necessità di azionare i condizionatori).

Ne parliamo qui: Piantare più alberi nelle città riduce le morti dovute alle ondate di caldo durante l’estate, la conferma in uno studio spagnolo

Un esempio pratico arriva dal Pratone di Torre Spaccata. Qui, il Comitato che da mesi lotta contro la cementificazione di una delle poche aree verdi delle città ancora scampate all’asfalto (la sua estensione si aggira tra i 50 e i 60 ettari tra i quartieri di Torre Spaccata e Don Bosco, avendo per confini viale P. Togliatti ad Ovest, via di Torre Spaccata a Sud Est e a Nord le vie M. Lizzani, P. Sommariva e via R. Fancelli) ha fatto una cosa semplicissima: ha preso una mappa climatica fornita dai meteorologi e ha estrapolato un dato. Una macchia azzurra in mezzo a macchie gialle, arancioni, rosse.

Quella macchia è il Pratone di Torre Spaccata ed è l’unica azzurra tra la riserva dell’Aniene e il parco dell’Appia antica.

Cosa indica l’azzurro? Beh, facile: se rosso indica caldo estremo, l’azzurro indica una temperatura più bassa di circa 4° C.

La parte più azzurra del Pratone è la più selvatica: è quella dei canneti, dei cespugli e dei rovi, le cui radici trattengono l’umidità, è quella del fosso che un tempo scorreva e che ha reso il terreno argilloso e limoso e capace di trattenere acqua e abbassare le temperature, scrivono.

Cos’altro serve per capire l’importanza di questi 58 ettari ancora selvatici e non edificati?

Che cosa serve alla politica per intervenire a tutela di questo ecosistema unico, per smettere di avallare consumo di suolo e nuovo cemento?

Perché piantare alberi è fondamentale

  • Perché producono ossigeno: le piante rappresentano il migliore organismo capace di limitare l’aumento della CO2. Attraverso il processo della fotosintesi un albero trasforma l’acqua e l’anidride carbonica in ossigeno, utilizzando l’energia proveniente dai raggi solari. Una pianta adulta produce in un anno una quantità di ossigeno che copre il fabbisogno annuo di 10 persone
  • Perché puliscono l’aria: una pianta adulta, a seconda della specie, è in grado di assorbire dai 20 ai 50 chili di anidride carbonica. Inoltre la stessa pianta è in capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili. Un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno e non è cosa da poco se consideriamo che in una città come Milano, in cui sono presenti 1.700 ettari di verde, significa togliere dall’aria 30 tonnellate di polveri sottili.
    Leggi anche: I 10 migliori alberi anti inquinamento che ‘divorano’ le polveri sottili
  • Perché puliscono l’acqua: gli alberi svolgono una funzione molto importante anche per il ciclo dell’acqua. Le chiome e i fusti funzionano come “imbuti” che rallentano il flusso dell’acqua e la fanno filtrare delicatamente attraverso il suolo approvvigionando le falde freatiche e garantendo stabili forniture per tutto l’anno, anche nelle stagioni più aride. La quantità d’acqua che può essere raccolta attraverso il fusto è pari a cinque volte quella che cade fuori dalla chioma. Inoltre gli alberi filtrano l’acqua che entra nei fiumi, nei laghi, nei corsi d’acqua e nelle falde sotterranee, aumentando la qualità di questa risorsa vitale
  • Perché sono alleati del clima: gli alberi interagiscono positivamente con tutti gli elementi che costituiscono il clima: temperatura, umidità, pressione atmosferica, precipitazioni, venti. Grazie alla loro funzione di “depuratore naturale dell’aria”, gli alberi aiutano a mitigare l’effetto serra assorbendo l’anidride carbonica e le altre emissioni di origine antropica che contribuiscono a modificare il clima. Inoltre gli alberi, come ogni organismo vivente, traspirano e quando l’acqua evapora, l’area circostante ne trae beneficio in termini di raffreddamento. Un grande albero attraverso il processo di evaporazione può traspirare fino a 400 litri di acqua e ciò si traduce in un raffreddamento equivalente a circa 20 condizionatori d’aria casalinghi. 

QUI altri motivi per cui è assolutamente necessario piantare alberi.

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Fonti: Comitato Pratone di Torre Spaccata – per il Parco delle Ville Romane / MeteoBlue

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