L'Europa meridionale ha sperimentato il più alto numero di giorni di "stress termico intenso" mai registrati, mentre le scarse precipitazioni e le alte temperature hanno portato a una diffusa siccità. In più, le emissioni di carbonio causate dagli incendi boschivi estivi sono state le più alte degli ultimi 15 anni, con alcuni Paesi che hanno registrato le emissioni più elevate degli ultimi 20 anni e nelle Alpi europee si è registrata una riduzione record di ghiaccio dai ghiacciai. Il quadro è desolante
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Il 2022 è stato il secondo anno più caldo mai registrato in Europa, che ha anche vissuto la sua estate più calda mai registrata. L’Europa meridionale, inoltre, sempre nel 2022, ha sperimentato il più alto numero di giorni di “stress termico intenso” mai visti. Una vera apocalisse, destinata a non avere una fine.
Sono questi i dati che emergono dal rapporto annuale sullo Stato Europeo del Clima (ESOTC) di Copernicus, che riporta un quadro desolante, indicando il 2022 come il quinto più caldo di sempre a livello globale e il secondo in Europa con aumento di gas serra in atmosfera e un impressionante numero di eventi estremi.
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L’ultimo rapporto di sintesi dell’IPCC segnala che il tempo sta per scadere e che il riscaldamento globale ha portato a eventi meteorologici estremi più frequenti e più intensi, come nel caso dell’Europa. Solo informazioni e dati accurati sullo stato attuale del clima possono aiutarci a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati e il rapporto sullo Stato europeo del clima è uno strumento essenziale per sostenere l’Unione europea nel suo programma di adattamento al clima e nell’impegno a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, avverte Mauro Facchini, Capo dell’Osservazione della Terra presso la Direzione Generale per l’Industria della Difesa e lo Spazio della Commissione Europea.
Temperature europee, tra record battuti e gli impatti sulla salute
Secondo i dati, la media europea per l’ultimo periodo di 5 anni è stata di circa 2.2°C al di sopra dell’era preindustriale (periodo compreso tra il 1850 e il 1900). Il 2022 è stato inoltre, il secondo anno più caldo mai registrato, con un aumento di 0.9°C rispetto alla media recente (utilizzando il periodo di riferimento compreso tra il 1991 e il 2020). La scorsa estate è stata la più calda mai registrata in Europa, con un aumento di 1.4°C rispetto alla media recente.
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Il caldo estremo registrato nella fase finale della primavera e durante l’estate, ha creato condizioni di pericolo per la salute umana e non solo: l’Europa sta generalmente registrando una tendenza all’aumento del numero di giorni estivi con “stress termico forte” o “molto forte”, e si osserva la stessa tendenza nell’Europa meridionale per lo “stress termico estremo”. Nel continente, allo stesso tempo, si registra anche una tendenza alla diminuzione del numero di giorni con “assenza di stress da caldo”.
La siccità
Uno degli eventi più significativi, e lo sappiamo bene, che ha caratterizzato l’Europa nel 2022 è stata la siccità: nelll’inverno 2021-2022, gran parte dell’Europa ha registrato un numero di giorni di neve inferiore alla media, con molte aree che hanno segnato fino a 30 giorni in meno. In primavera, le precipitazioni sono state inferiori alla media in gran parte del continente, con il mese di maggio che ha raggiunto il valore più basso mai registrato.
La mancanza di neve invernale e le alte temperature estive hanno provocato una perdita record di ghiaccio dai ghiacciai delle Alpi, equivalente a una perdita di oltre 5 km cubi di ghiaccio. Le scarse precipitazioni, che si sono protratte per tutta l’estate, insieme alle eccezionali ondate di calore, hanno causato anche una siccità diffusa e prolungata che ha colpito diversi settori, come l’agricoltura, il trasporto fluviale e l’energia.
Inoltre, il tasso annuo di umidità del suolo è stato il secondo più basso degli ultimi 50 anni, con solo alcune aree che hanno registrato condizioni di umidità del suolo superiori alla media. Inoltre, la portata dei fiumi in Europa è stata la seconda più bassa mai registrata, segnando il sesto anno consecutivo con flussi inferiori alla media. In termini di superficie interessata, il 2022 è stato l’anno più secco mai registrato, con il 63% dei fiumi europei che hanno registrato flussi inferiori rispetto alla media.
Emissioni di carbonio da incendi boschivi estivi in Europa, le più alte dal 2007
Nel complesso, in Europa, per la maggior parte dell’anno, si sono registrate condizioni di rischio di incendi superiori alla media. Gli scienziati hanno rilevato un aumento significativo delle emissioni di carbonio da incendi boschivi in alcune regioni europee durante l’estate 2022, a seguito delle condizioni di caldo e siccità.
Le emissioni totali stimate nei Paesi europei per l’estate 2022 sono state le più alte dal 2007. Anche in Francia, Spagna, Germania e Slovenia si è registrato il più alto tasso di emissioni da incendi estivi degli ultimi 20 anni, con l’Europa sud-occidentale che ha visto alcuni dei più grandi incendi mai registrati in Europa.
QUI trovi il rapporto completo.
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Fonte: Copernicus
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