La temperatura media globale ha superato la soglia di 1,5 gradi nei primi giorni di giugno (e El Niño deve ancora arrivare)

I primi dati mostrano che le temperature di giugno hanno raggiunto livelli record prima di El Niño, che secondo gli esperti avrà un effetto di riscaldamento significativo

Le temperature medie globali dell’aria superficiale per i primi giorni di giugno 2023 sono state le più alte nel record di dati ERA5 (la rianalisi atmosferica del clima globale prodotto dal Copernicus Climate Change Service) per l’inizio di giugno con un margine sostanziale, dopo un maggio nel quale le temperature della superficie del mare erano a livelli senza precedenti per il periodo dell’anno.

Sempre a maggio, l’Organizzazione meteorologica mondiale ha pubblicato un rapporto che evidenzia una probabilità del 66% che la temperatura globale media annuale nel periodo 2023-2027 superi di oltre 1,5°C i livelli preindustriali per almeno un anno.

Cosa significa? Che le temperature globali hanno accelerato a livelli da record in questo mese di giugno, un segno minaccioso della crisi climatica in vista di un El Niño che potrebbe, come se non bastasse, potenzialmente spingere il 2023 a diventare l’anno più caldo mai registrato.

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Le temperature medie globali preliminari rilevate finora a giugno sono quasi di 1°C sopra i livelli precedentemente registrati per lo stesso mese, risalenti al 1979.

C’è stato finora un “notevole calore globale” a giugno, ha confermato Copernicus, secondo cui i primi giorni del mese hanno addirittura superato un aumento di 1,5°C rispetto ai tempi preindustriali.

Questa è probabilmente la prima volta che ciò accade dall’industrializzazione, ha affermato l’agenzia.

E non finisce qui: le condizioni di riscaldamento a lungo termine causate dalla combustione di combustibili fossili riceveranno probabilmente un ulteriore impulso di calore proprio attraverso El Niño, il fenomeno ricorrente in natura in cui sezioni dell’Oceano Pacifico si riscaldano, causando tipicamente picchi di temperatura in tutto il mondo.

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Fonte: Copernicus

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