La temperatura della superficie oceanica ha raggiunto il massimo storico, aumentando il rischio di fenomeni meteorologici estremi

Dagli oceani dipende gran parte della mitigazione dei cambiamenti climatici: i mari, infatti, assorbono più del 90% del calore in eccesso generato dalle attività antropiche, a partire dalla combustione di fonti fossili. Ma, più le acque si scaldano, più è ridotta la capacità di operare questa fondamentale funzione equilibratrice per il clima globale

La temperatura della superficie degli oceani ha raggiunto un livello record dal momento in cui sono iniziati i registri satellitari, causando ondate di calore marine in tutto il mondo.

A confermarlo sono dati del governo degli Stati Uniti, in base ai dati preliminari della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), che mostrano che la temperatura media della superficie oceanica è stata di 21,1°C dall’inizio di aprile, superando il precedente record di 21°C stabilito nel 2016.

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La traiettoria attuale sembra essere oltre ogni limite, batte tutti i record precedenti, spiega il professor Matthew England, climatologo dell’Università del Nuovo Galles del Sud.

Negli ultimi tre anni, le condizioni di La Niña nel vasto Pacifico tropicale hanno contribuito a trattenere le temperature e ad attenuare l’effetto delle emissioni di gas serra in aumento. Ma ora gli oceanoi si stanno surriscaldando a tal punto che potrebbe comparire, secondo i climatologi, un modello di El Niño nel Pacifico tropicale entro la fine dell’anno. Ciò potrebbe aumentare la probabilità di condizioni meteorologiche estreme e sfidare ulteriormente i record di calore globali.

Secondo i dati della Noaa, le temperature oceaniche medie globali più elevate si sono verificate durante l’El Niño del 2014-2016. Durante i periodi di La Niña, caratterizzati dal raffreddamento del Pacifico tropicale centrale ed orientale e da venti più forti, si osserva un’influenza di raffreddamento sulle temperature globali. Durante i periodi di El Niño, le temperature dell’oceano in queste regioni sono più calde del solito e le temperature globali aumentano.

Più del 90% del calore causato dall’aggiunta di gas serra all’atmosfera con la combustione di combustibili fossili e la deforestazione è stato assorbito dall’oceano. Uno studio dell’anno scorso ha rivelato che la quantità di calore che si accumula nell’oceano sta aumentando e si sta infiltrando in profondità.

Il pericolo? Stiamo creando fertile per condizioni meteorologiche sempre più estreme.

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Fonti: Maine University / NOAA / The Guardian

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