La siccità fa riemergere un tempio risalente a oltre 400 anni fa in Messico: le immagini sono spettrali 

Nella città abbandonata di Quechula è riemerso dal fiume l'antico tempio di Santiago, eretto dai frati domenicani. La chiesa, tornata completamente visibile, mostra il volto drammatico della siccità

Anche il Messico sta affrontando una pesante ondata di calore, con temperature olre i 40°C, che sta aggravando il problema della siccità. Gli effetti sono ben tangibili in luoghi come lo Stato del Chiapas, dove negli ultimi giorni è riemerso dalle acque i resti di un antico e affascinante edificio: il tempio di Santiago, costruito nella metà del XVI secolo.

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Si tratta della seconda volta in circa vent’anni che la siccità rende la costruzione, situata nella città fantasma di Quechula (abbandonata a causa dell’epidemia di peste che si verificò tra il 1773 e il 1776), interamente visibile. In precedenza era accaduto nel 2002.

Le immagini della chiesa domenicana immersa in uno scenario semideserto stanno facendo il giro del mondo. Tanti curiosi e turisti si sono recati nel sito per visitarlo a piedi e immortalarlo.

Negli anni Sessanta della scorso secolo il tempio di Santiago fu sommerso dal fiume Grijava a seguito della costruzione della diga idroelettrica del Malpaso.

Ecco come appare di solito:

Adesso, però, per via del caldo infernale e della prolungata siccità, si mostra in tutta la sua inquietante bellezza.

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