La Corrente del Golfo sta per collassare? Cosa significa e cosa potrebbe accadere

L'Atlantic Meridional Overturning Circolation (AMOC), da noi nota come “corrente del Golfo” è un importante elemento di ribaltamento nel sistema climatico e un suo futuro collasso potrebbe avere gravi ripercussioni sul clima nella regione del Nord Atlantico. Negli ultimi anni è stato segnalato un suo indebolimento, ma le valutazioni dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), basate sulle simulazioni del modello Climate Model Intercomparison Project (CMIP), suggeriscono che un collasso completo è improbabile entro il 21° secolo

Non è una novità, anche negli ultimi anni è stato detto, e ora un nuovo studio pubblicato su Nature lo conferma: la Corrente del Golfo potrebbe crollare intorno alla metà del secolo, o addirittura già nel 2025, anche se non tutta la comunità scientifica concorda con questa previsione.

Molti scienziati, infatti, affermano che l’esatto punto di svolta è incerto e che le misurazioni delle correnti avrebbero finora mostrato poche tendenze o cambiamenti. Ma hanno convenuto che questi risultati sono allarmanti e forniscono nuove prove del fatto che il punto di non ritorno potrebbe verificarsi comunque prima di quanto si pensasse in precedenza. Una cosa è certa: urge ridurre le emissioni di CO2 per tentare di invertire la rotta nell’innalzamento delle temperature globali.

Leggi anche: Cosa accadrebbe al clima se a causa del riscaldamento globale la Corrente del Golfo si fermasse?

L’AMOC è un complesso groviglio di correnti che funziona come un gigantesco nastro trasportatore globale. Trasporta l’acqua calda dai tropici verso il Nord Atlantico, dove l’acqua si raffredda, diventa più salata e sprofonda nell’Oceano, prima di diffondersi verso sud.

Svolge un ruolo cruciale nel sistema climatico, aiutando a regolare i modelli meteorologici globali. Il suo crollo avrebbe enormi implicazioni, tra cui inverni molto più estremi e innalzamento del livello del mare che interessano parti dell’Europa e degli Stati Uniti, e uno spostamento del monsone ai Tropici.

Lo studio

Per anni gli scienziati hanno avvertito della sua instabilità mentre la crisi climatica accelera, minacciando di sconvolgere l’equilibrio di temperatura e salinità da cui dipende la forza di queste correnti. Man mano che gli oceani si riscaldano e il ghiaccio si scioglie, più acqua dolce scorre nell’Oceano e riduce la densità dell’acqua, rendendola meno in grado di affondare. Quando l’acqua diventa troppo fresca, troppo calda o entrambe le cose, il “nastro trasportatore” si ferma.

È successo già prima: più di 12mila anni fa, il rapido scioglimento dei ghiacciai causò la chiusura dell’AMOC, portando a enormi fluttuazioni di temperatura nell’emisfero settentrionale da 10 a 15 gradi C in un decennio.

Un suo arresto colpirebbe ogni persona sul Pianeta, dice Peter de Menocal, presidente della Woods Hole Oceanographic Institution, non è stato coinvolto nello studio.

Un rapporto del 2019 del Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici prevedeva che l’AMOC si sarebbe indebolito nel corso di questo secolo, ma che il suo crollo completo prima del 2100 era improbabile.

Questo nuovo studio giunge a una conclusione molto più allarmante.

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