Secondo una ricerca condotta da James Hansen, lo scienziato statunitense che per primo allertò il mondo sull’effetto serra, il riscaldamento globale sta accelerando più velocemente di quanto si pensi e porterà al superamento di una soglia fondamentale di temperatura entro questo decennio
Il clima della Terra è più sensibile ai cambiamenti causati dall’uomo di quanto gli scienziati abbiano mai realizzato fino ad ora, il che significa che si scatenerà una rapidissima ondata di riscaldamento che spingerà il mondo a diventare di 1,5°C più caldo di quanto non fosse, in media, in epoca pre-moderna.
È quanto dicee nel suo nuovo studio James Hansen, l’ex scienziato della NASA che negli anni ’80 lanciò un avvertimento fondamentale sul cambiamento climatico al Congresso degli Stati Uniti.
Una allarmante accelerazione del riscaldamento globale, dunque, che significherebbe che il mondo supererebbe la soglia di 1,5°C concordata a livello internazionale e stabilita nell’accordo sul clima di Parigi molto prima del previsto e che rischia di creare un mondo “meno tollerabile per l’umanità, con maggiori eventi estremi“.
Hansen ha affermato che c’è un’enorme quantità di riscaldamento globale “in cantiere” a causa del continuo consumo di combustibili fossili e che la Terra è “molto sensibile” a suoi impatti – molto più sensibile delle migliori stime stabilite dal Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC).
Saremmo dannatamente sciocchi e cattivi scienziati se non ci aspettassimo un’accelerazione del riscaldamento globale – afferma Hansen. Stiamo cominciando a subire gli effetti del nostro patto faustiano (un patto in base al quale una persona scambia qualcosa di suprema importanza morale o spirituale, come i valori personali o l’anima, con qualche beneficio mondano o materiale, ndr). Ecco perché il tasso di riscaldamento globale sta accelerando.
Hansen sottolinea uno squilibrio tra l’energia in entrata dal sole e l’energia in uscita dalla Terra che è “notevolmente aumentato”, quasi raddoppiando negli ultimi dieci anni. Questo aumento, ha avvertito, potrebbe comportare un disastroso innalzamento del livello del mare per le città costiere del mondo.
La nuova ricerca, che comprende il lavoro sottoposto a revisione paritaria di Hansen e di più di una dozzina di altri scienziati, sostiene che questo squilibrio, la maggiore sensibilità climatica della Terra e una riduzione dell’inquinamento derivante dalle spedizioni marittime, che ha ridotto la quantità di particelle di zolfo presenti nell’aria che riflettono la luce solare in arrivo, stanno causando un’escalation del riscaldamento globale.
Siamo solo nella fase iniziale di un’emergenza climatica – avverte il documento. Tale accelerazione è pericolosa in un sistema climatico che è già lontano dall’equilibrio. Invertire la tendenza è essenziale – dobbiamo raffreddare il pianeta – per preservare le coste e salvare le città costiere del mondo.
Per affrontare questa crisi, Hansen e i suoi colleghi sostengono una tassa globale sul carbonio e, in modo più controverso, sforzi per spruzzare intenzionalmente zolfo nell’atmosfera al fine di deviare il calore dal Pianeta e abbassare artificialmente la temperatura mondiale.
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È proprio la cosiddetta “geoingegneria solare”, che è già stata ampiamente criticata per la minaccia di potenziali danni a catena per l’ambiente, nonché per i rischi di un effetto di riscaldamento a colpo di frusta se le iniezioni di zolfo cessassero, ma è sostenuta da una minoranza di scienziati che mettono in guardia che il mondo sta esaurendo il tempo e le opzioni per evitare un aumento catastrofico della temperatura.
Hansen ha affermato che, sebbene la riduzione delle emissioni dovrebbe essere la massima priorità, “grazie alla lentezza nello sviluppo di adeguate energie prive di carbonio e all’incapacità di dare un prezzo alle emissioni di carbonio, ora è improbabile che possiamo arrivarci: un futuro luminoso per i giovani”.
Quest’anno sarà quasi sicuramente il più caldo mai registrato e senza pressioni i Governi e le amministrazioni sono senza dubbio portati ad abbandonare qualunque iniziativa verso la conversione ecologica, necessaria anche se la geoingegneria solare dovesse dimostrarsi valida e priva di pericoli.
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Fonti: Oxford University / The Guardian
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