Gli Emirati Arabi Uniti adottano l'innovazione dei parchi solari per stimolare le precipitazioni e affrontare la siccità, evidenziando la sfida di equilibrare progresso tecnologico e sostenibilità ambientale
È noto a tutti che gli Emirati Arabi Uniti (EAU) affrontano le sfide poste dall’aridità e dalle alte temperature caratteristiche del Medio Oriente attraverso l’adozione di tecnologie avanzate per la gestione delle risorse idriche. Questi metodi, che includono la semina delle nuvole e la desalinizzazione, mirano a mitigare la carenza d’acqua in una delle regioni più aride del pianeta. Recenti studi propongono l’uso di impianti solari su larga scala come mezzo per incrementare le precipitazioni nella zona, un’idea che solleva interrogativi tanto sul piano tecnico quanto su quello ambientale.
L’articolo “Scaling artificial heat islands to enhance precipitation in the United Arab Emirates”, pubblicato su Earth System Dynamics, esplora il potenziale di queste isole di calore artificiali nel generare piogge attraverso il riscaldamento prodotto da pannelli fotovoltaici neri di grandi dimensioni.
Pro e contro
L’impiego di pannelli fotovoltaici di grande dimensione e di colore nero potrebbe favorire un aumento delle piogge. La ricerca suggerisce che il calore prodotto dai pannelli, interagendo con le brezze marine, potrebbe indurre correnti ascensionali che, a loro volta, genererebbero precipitazioni. Per essere efficace, è necessario che l’area coperta dagli impianti solari sia di almeno 20 km², una superficie che teoricamente potrebbe produrre circa 600.000 m^3 di pioggia annua, rispondendo ai bisogni idrici di quasi 31.000 persone. Estendendo l’area a 40 km², l’efficacia del sistema aumenterebbe, potendo potenzialmente fornire acqua a circa 80.000 persone.
Questo metodo, sebbene promettente nel contrastare la siccità endemica della regione, porta con sé preoccupazioni riguardo le potenziali ripercussioni ambientali. Le modifiche ai modelli di vento e ai regimi delle piogge, come evidenziato da uno studio svedese del 2020, rappresentano uno dei rischi associati a tali interventi su larga scala. L’iniziativa degli Emirati Arabi Uniti di esplorare soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione delle risorse idriche evidenzia la necessità di valutare attentamente gli equilibri ecologici, ponderando i benefici immediati contro le possibili conseguenze a lungo termine sul sistema climatico globale.
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Fonte: esd.copernicus.org
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