L’Assemblea generale ha adottato all'unanimità una risoluzione che richiede un parere consultivo della Corte internazionale di giustizia sugli obblighi degli Stati in relazione ai cambiamenti climatici
Potrebbe essere una pietra miliare nella loro lotta decennale per la giustizia climatica la risoluzione dell’Onu grazie alla quale si potrebbe presto stabilire un obbligo, da parte delle nazioni, ad agire contro il climate change.
Alle Nazioni Unite a New York, infatti, più di 130 Stati membri hanno votato affinché la Corte internazionale di giustizia si pronunci sugli “obblighi che incombono sugli Stati” per proteggere il clima “per le generazioni presenti e future”. Il documento chiede in pratica alla Corte internazionale di giustizia di pronunciarsi sugli obblighi degli Stati ai sensi del diritto internazionale per garantire la protezione del sistema climatico dalle emissioni antropiche di gas serra.
Il testo richiede, inoltre, il parere della Corte sulle conseguenze giuridiche derivanti dagli obblighi per gli Stati per cui, con i loro atti e le loro omissioni, hanno causato un danno significativo al sistema climatico nei confronti soprattutto dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo e delle persone dell’attuale e delle generazioni future.
Se e quando verrà data, tale opinione aiuterebbe l’Assemblea, le Nazioni Unite e i Paesi membri a intraprendere un’azione per il clima più audace e più forte di cui il nostro mondo ha così disperatamente bisogno, spiega il Segretario generale Antonio Guterres.
La risoluzione è stata proposta proprio dal piccolo stato insulare del Pacifico di Vanuatu e ora significa che la più alta Corte del mondo chiarirà cosa devono fare legalmente i Paesi per difendere l’ambiente dai danni climatici.
Having the duties of countries to protect these rights legally recognised by the International Court could have life-changing impacts for people on the frontlines of climate change.
Now countries must step up and submit persuasive evidence to the ICJ.#ClimateJustice
— Greenpeace International (@Greenpeace) March 29, 2023
Tuttavia la risoluzione non è vincolante, il che significa che non è necessario che nessuno Stato si attenga a eventuali chiarimenti se sceglie di non farlo. Ma è un fatto che pareri consultivi come questo hanno un grosso potenziale per chiarire una volta per tutte quelli che sono gli obblighi legali degli Stati su una delle questioni più urgenti del nostro.
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Fonte: Consiglio europeo
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