Questo è stato in assoluto il giorno più caldo della Terra

Abbiamo superato ogni limite: lo scorso martedì è stato ufficialmente il giorno più caldo a livello globale. E, considerato l'andazzo, il record potrebbe non durare a lungo...

Abbiamo da poco collezionato un record di cui non andare affatto fieri: il 4 luglio 2023 è stato il giorno più caldo della storia, o almeno da quando vengono effettuati i monitoraggi, ovvero negli anni Settanta. Il preoccupante primato era stato battuto il 3 luglio, quando la temperatura media globale aveva raggiunto i 17,01 °C; poi, però, è avvenuto il “sorpasso”, quando nella giornata successiva sono stati raggiunti addirittura i 17,18 °C.

Leggi anche: Giugno bollente: superato nuovo record di caldo (ed è allarme anche per le temperature marine) 

A fornirci questi allarmanti dati il Climate Change Institute dell’Università del Maine (Usa), confermando ciò che avevano anticipato gli scienziati, ovvero che il 2023 sarebbe stato un anno rovente, uno dei più caldi della storia, per via del ritorno di El Niño, fenomeno climatico che provoca un forte riscaldamento delle acque oceaniche.

record caldo 4 luglio

@Climate Change Institute-University of Maine

“L’arrivo di El Niño aumenterà notevolmente la probabilità di battere i record di temperatura e innescare ondate di calore più estreme in molte parti del mondo e nell’oceano”ha dichiarato a tal proposito Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale.

Record di temperature anche a giugno, il più caldo di sempre

Anche il mese che si è conlcuso da poco è stato da bollino rosso: giugno 2023 è stato il più caldo mai registrato a livello globale; è stata superata, infatti, di poco più di 0.5°C la media per il lasso di tempo tra il 1991 e il 2020, sorpassando il precedente record che risaliva al 2019.

A offrirci questo quadro il Copernicus Climate Change Service – C3S, che – com’è noto – effettua monitoraggi climatici costanti. Da bollino rosso in particolare l’Europa nord-occidentale, mentre anche in alcune zone del Canada (dove si sono registrati devastanti incendi), degli Stati Uniti, del Messico, dell’Asia e dell’Australia orientale le temperature sono state significativamente più elevate del normale.

giugno 2023

@Copernicus

Tutto questo non ha fatto altro che aggravare la piaga della siccità. Condizioni particolarmente secche sono state registrate in un’ampia fascia che si estende da ovest a est attraverso l’Europa centrale e orientale e la Scandinavia, oltre che sulla costa occidentale del Mar Nero.
Al di fuori del Vecchio Continente, lo scorso mese le condizioni sono state più secche della media anche in Russa, nel Corno d’Africa e in gran parte dell’Africa meridionale, in Sud America, in certe regioni dell’Australia e in gran parte del Nord America, dove sono divampati spaventosi roghi che hanno oscurato i cieli di diverse città.

copernicus giugno 2023

@Copernicus

Invece, condizioni più umide della media sono stare rilevate nelle regioni extratropicali, tra cui il Nord America occidentale, le regioni dell’Asia sud-occidentale, il Giappone, il Sudafrica, il Brasile, il Cile, la Nuova Zelanda e un’ampia regione dell’Australia. Tutto questo mentre il Giappone è stato messo in ginocchio dal tifone Mawar e il Pakistan dal ciclone Biparjoy.

Temperature marine da record

A preoccupare gli esperti anche le temperature marine. Lo scorso mese sono state rilevate le più alta di qualsiasi altro mese di giugno precedente. In particolare nell’Atlantico settentrionale la superficiale marina è stata eccezionalmente calda, a causa di una combinazione di correnti anomale a breve termine nell’atmosfera e di variazioni a lungo termine negli oceani.

Non sono mancate le ondate di calore marine estreme anche nell’Europa settentrionale: in Irlanda, nel Regno Unito e nel Mar Baltico; mentre El Niño ha continuato a rafforzarsi nel Pacifico tropicale orientale.

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Fonti: Climate Change Institute/Copernicus EU

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