15 luglio, I Giornata europea delle vittime della crisi climatica globale. In piena emergenza ondate di calore, l’Europa ricorda per la prima volta chi ha pagato con la vita il prezzo del clima che cambia. Con l’Italia al primo posto in questa triste classifica
Siamo il Paese con più vittime dovute al clima che cambi: lo ricordiamo oggi nella I Giornata europea delle vittime della crisi climatica globale, istituita dal Parlamento europeo lo scorso 15 giugno.
In Europa, tra l’11 luglio e il 14 agosto 2022 c’è stato un picco di mortalità legato al caldo estremo e il nostro è stato il Paese dove si sono registrati più casi. Quella del 2022 si è rivelata, infatti, l’estate più calda della storia d’Europa. E c’è chi ha pagato con la vita il prezzo di questa drammatica crisi del clima.
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I numeri dello scorso anno evidenziano come le anomalie di temperatura più elevate siano state registrate durante il mese più caldo, da metà luglio a metà agosto. E secondo gli scienziati questi fenomeni hanno amplificato la mortalità legata al caldo, causando 38.881 decessi tra l’11 luglio e il 14 agosto.
Ma non solo caldo anomalo: la crisi climatica significa, purtroppo, molto altro: alluvioni, siccità, fenomeni estremi anche in posti che prima non vivevano queste situazioni (complice, di certo, anche la scarsa attenzione al territorio per non dire totale incuria).
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La Giornata europea delle vittime della crisi climatica globale
Lo scorso 15 giugno il Parlamento ha votato l’istituzione della Giornata considerando che:
i cambiamenti climatici hanno effetti generalizzati e pervasivi sugli ecosistemi, le persone, gli insediamenti, le infrastrutture, l’agricoltura e le catene di approvvigionamento alimentare, e mettono sotto pressione i sistemi naturali e umani di tutto il mondo, compresa l’Europa, i quali devono adattarsi a nuovi eventi meteorologici e climatici estremi;
i cambiamenti climatici comportano fenomeni meteorologici più imprevedibili, tra cui ondate di calore, incendi boschivi e inondazioni che si verificano con maggiore frequenza e intensità, minacce alla sicurezza alimentare e idrica, nonché la comparsa e la diffusione di malattie infettive che si stanno intensificando e provocano un numero sempre maggiore di vittime sia a livello mondiale che in Europa;
è opportuno commemorare le vittime della crisi climatica e, nel contempo, sensibilizzare in merito alla crescente perdita di vite umane, alle ripercussioni sulla salute fisica e mentale, all’aumento delle minacce per i mezzi di sussistenza e alle crisi umanitarie provocate dai cambiamenti climatici che obbligano le persone a lasciare le loro case;
il Green Deal europeo e il programma generale di azione dell’Unione mirano a proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale dell’UE, nonché a tutelare la salute e il benessere dei cittadini dai rischi di natura ambientale e dalle relative conseguenze;
occorre altresì sensibilizzare in merito alle misure concrete che si possono adottare per essere preparati e rispondere a tali catastrofi, nonché per prevenirle; che è opportuno rendere omaggio a coloro che si dedicano a tali attività;
l’istituzione di una ‘Giornata europea delle vittime della crisi climatica globale’ contribuirebbe a sensibilizzare in merito a tali questioni
Per quanto riguarda la sensibilizzazione, ci auguriamo che a questa seguano anche le azioni, perchè i punti precedenti dicono tutto e non abbiamo altro da aggiungere.
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