Il commissario per la siccità si occuperà dell’alluvione: Giorgia Meloni si lascia scappare una risata, ma i due fenomeni sono facce della stessa medaglia

In conferenza stampa Giorgia Meloni si lascia scappare una piccola risata mentre annuncia che il Commissario per la siccità dovrà occuparsi anche delle conseguenze delle alluvioni che hanno colpito l'Emilia-Romagna, seminando morte e devastazione. Una contraddizione bizzarra? Niente affatto. I due fenomeni climatici sono più legati di quel che si possa pensare e vi spieghiamo perché

Mentre nelle città dell’Emilia-Romagna si continua senza sosta a spalare fango e portare aiuti alla popolazione, la premier Giorgia Meloni e il governatore regionale Stefano Bonaccini si sono incontrati per fare il punto della situazione delle aree alluvionate e sulla lunga serie di interventi necessari. Ieri, durante la conferenza stampa, la prima ministra ha presentato i punti urgenti del Decreto-legge che servirà a far fronte ai numerosi danni.

Tra le tante misure (dai fondi per la scuole e università a quelli per imprese agricole) illustrate c’è anche una novità relativa al Commissario alla Siccità Nicola Dell’Acqua, che sarà chiamato a verificare e monitorare le opere di drenaggio sul territorio dell’Emilia-Romagna.

Una misura che riguarda l’estensione delle competenze del commissario che noi avevamo nominato per la Siccità. – ha dichiarato Meloni, facendosi scappare una risatina – È un passaggio bizzarro per cui il commissario alla Siccità oggi si occupi anche dell’alluvione, ma è la situazione climatica in cui ci troviamo.

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Perché la siccità e le alluvioni sono strettamente correlati

Peccato, però, che guardando a quanto accaduto non ci sia proprio nulla da ridere o da sorridere, anzi. Ma al di là delle polemiche sulla sua reazione c’è un elemento che va chiarito e che ancora in tanti continuano a ignorare. Due fenomeni apparentemente distanti come la siccità e le alluvioni, in realtà, non sono altro che due facce della stessa medaglia, ovvero la crisi climatica.

L’aumento delle temperature intensifica gli episodi di siccità, inaridisce il suolo e ne modifica la permeabilità in diversi modi. Contemporaneamente, la stessa quantità di acqua, anziché cadere sul territorio in più giorni, scende in un minore arco di tempo, aumentando l’intensità delle precipitazioni. – spiega Mauro Rossi, ricercatore CNR-IRPI – E se la pioggia cade con elevata intensità il deflusso si amplifica e l’acqua in eccesso defluisce nei versanti e verso i fiumi che rispondono esondando, scavando e modificando il loro alveo.

In questo contesto, e in un terreno già saturo di acqua a causa delle precipitazioni intense delle passate settimane, anche le frane si innescano con facilità e in maniera diffusa sul territorio, a volte interagendo con i fiumi e alimentando il trasporto di detriti. Tutto questo è dovuto anche all’impatto del cambiamento climatico. Oggi, purtroppo, possiamo osservare come l’alternanza tra periodi siccitosi ed eventi di pioggia estrema favorisca l’occorrenza di fenomeni geo-idrologici sul nostro territorio.

Ad aggravare il quadro – provocando conseguenze ancora più pesanti – in Regioni ad elevato rischio idrogeologico come l’Emilia-Romagna provocando conseguenze ancora più catastrofiche, altri due fattori da non sottovalutare: la cementificazione selvaggia e la mancanza di interventi di prevenzione mirati ed efficaci.

Il fatto che lunghi periodi di siccità aumenti vertiginosamente il rischio di inondazioni potenzialmente devastanti è stato dimostrato anche da un interessante esperimento condotto dall’Università di Reading (UK), che anche noi abbiamo voluto replicare.

Vi lasciamo il video qui sotto per rendervi conto con i vostri occhi:

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Fonti: Governo/Greenpeace/University of Reading

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