Solo pochi giorni fa vi avevamo mostrato come appare il Re Ortles, senza più ghiaccio (con largo anticipo). Immagini drammatiche che palesano il pesante impatto della crisi climatica, che sta cambiando il volto delle nostre montagne, rendendole più instabili e pericolose
Poca neve in inverno e ghiacciai già a secco: così ogni pioggia che cade in questo bacino si trasforma irrimediabilmente in portate liquide. È quando sta accadendo sulle nostre Alpi: qui, il caldo estremo misto a un improvviso temporale ha causato una grande frana che dall’Ortles, scesa fino a località Tre Fontane, ostruendo parte del letto del Rio Trafoi, in Alto Adige.
La colata è stata causata dall’acqua di fusione del ghiacciaio e dalle precipitazioni. Il corso del torrente è stato deviato e, mentre le scene dalla Marmolada sono ancora ben impresse in mente, non si registrano feriti né danneggiamenti alle strutture presenti nella zona.
Ieri c’erano piogge intense – spiega Staffler Julius, della Protezione Civile della provincia autonoma di Bolzano. Purtroppo con la poca neve scesa quest’anno i ghiacciai sono privi di neve da parecchio tempo. Ogni pioggia che cade su questo massiccio si trasforma direttamente in portate liquide. Con lo scioglimento dei ghiacciai – aggiunge Julius -, purtroppo il torrente trova ammassi di materiale in cui può scavare. Quando scava, i pendii laterali possono cedere e finire nel torrente. L’acqua poi porta via questo materiale in forma di colate detritiche.
I nostri imponenti ghiacciai sono in agonia, a causa del caldo record, e proprio in questi giorni anche noi di greenMe avevamo assistito a questo scenario drammatico con i nostri occhi e vogliamo mostrarlo in diretta anche a voi.
In mattinata sulla pagina Local Team sono state diffuse delle impressionanti riprese video realizzate con il drone:
Sulle Alpi Retiche, infatti, sulla cima di Re Ortles, la vetta più alta del Trentino-Alto Adige, con amarezza abbiamo constatato che il re è praticamente nudo. Il ghiaccio avrebbe dovuto sciogliersi fra almeno un mese. E invece oggi, all’inizio di luglio, è già così. Spoglio, nudo. Una distesa di verde e grigio. E questo gigante, alto ben 3.905 metri, ai nostri occhi appare meno maestoso.
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Fonte: Protezione Civile Provincia autonoma di Bolzano
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