Stamattina è stata evacuata di nuovo Casamicciola, ma quante zone a rischio idrogeologico ci sono in Italia?

A causa dell'allerta meteo, centinaia di persone oggi sono state evacuate nuovamente da Casamicciola, comune sconvolto dalla frana che lo scorso novembre ha provocato 12 vittime. Ma davvero le altre zone d'Italia sono al sicuro da tragedie come quella avvenuta a Ischia? Ecco quali sono le aree della nostra penisola più a rischio dissesto idrogeologico

Non c’è pace per gli abitanti di Casamicciola Terme. Questa mattina per circa 400 persone che vivono nel comune campano sono state costrette ad abbandonare di nuovo le loro case. Dalle 7, infatti, è scattata una nuova evacuazione per via dell’allerta meteo arancione prevista per la giornata di oggi sull’isola di Ischia. Una decisione presa per evitare che si verifichino ulteriori drammatici dissesti idreogeologici.

Le famiglie della zona a rischio, che lo scorso novembre è stata colpita dalla spaventosa frana che ha seminato devastazione e ucciso 12 persone, sono state ospitate in diversi alberghi individuati dal comune. A essere state evacuati decine di cittadini che risiedono nei pressi di Monte Vezzi, dove si è verificata un’altra frana – rivelatasi fatale per 4 persone – nel 2006.

Alla luce delle abbondanti piogge e del forte vento, i sindaci delle isole di Ischia e Procida hanno deciso anche di chiudere tutte le scuole. Ma l’allerta meteo arancione oggi è scattata anche nel resto della Campania, ma anche in Calabria nord-occidentale, buona parte del Molise e Basilicata Sud-occidentale.

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Le zone italiane a rischio frane e alluvioni

E purtroppo Casamicciola non è affatto l’unica area dove potrebbe avvenire un nuovo disastro. Le zone a rischio frane e alluvioni sono molte di più di quel che immaginiamo.

Secondo l’ultimo report dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), infatti, addirittura il 94% dei Comuni italiani è a rischio dissesto idrogeologico e a erosione delle coste.

Secondo i dati del report, pubblicato nel 2022, la superficie dela nostra penisola soggetta a potenziali alluvioni ha subito un incremento del 19% rispetto al 2017. Invece, le aree in cui si potrebbero verificare delle frane sono aumentata del 4% nel giro di cinque anni.

Su un totale di oltre 14 milioni di edifici, quelli ubicati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata superano i 565 mila (3,9%), mentre poco più di 1,5 milioni (10,7%) ricadono in aree inondabili nello scenario medio. Gli aggregati strutturali a rischio frane oltrepassano invece i 740 mila (4%). – spiega l’ISPRA – Le industrie e i servizi ubicati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono oltre 84 mila con 220mila addetti esposti a rischio, mentre quelli esposti al pericolo di inondazione, sempre nello scenario medio, superano i 640 mila (13,4%).

A essere in pericolo anche il nostro straordinario patrimonio architettonico e archeologico.

“Degli oltre 213 mila beni architettonici, monumentali e archeologici, quelli potenzialmente soggetti a fenomeni franosi sono oltre 12 mila nelle aree a pericolosità elevata; raggiungono complessivamente le 38.000 unità se si considerano anche quelli ubicati in aree a minore pericolosità” si legge nel report.

ispra infografica rischio idrogeologico

@ISPRA

Nelle zone considerate ad alta pericolosità vivono ben 8 milioni di persone. Purtroppo il rischio che si verifichino altre frane come quelle che hanno colpito Ischia più volte è reale, come mostra anche questo grafico dell’ISPRA:

rischi frana

@Ispra

Ma cosa stanno facendo queste città per prevenire altre tragedie annunciate? Sarebbero pronte a gestire un’eventuale emergenza? La risposta – ahinoi – è no, almeno nella maggior parte dei casi.

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Fonti: Comune di Casamicciola/ISPRA/Protezione Civile

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