Aspettavamo i risultati ufficiali e ora sono arrivati: lo scorso anno l’Europa ha registrato l’estate più calda di sempre battendo anche i record di pioggia giornaliera. L’incremento di condizioni climatiche estreme è l’ennesimo campanello di allarme sui cambiamenti climatici
Nel 2021 l’Europa è passata da temperature insolitamente fredde in primavera all’estate più calda mai registrata, battendo i record di temperatura e di pioggia giornaliera, mentre gli incendi nel Mediterraneo hanno bruciato terre intorno alle dimensioni di Cipro. Un quadro preoccupante quello pubblicato sul quinto rapporto European State of the Climate relativo all’anno 2021.
L’estate del 2021, in particolare, ha vissuto 1 grado Celsius in più rispetto alla media del periodo 1991-2020. La temperatura media dell’aria in Europa è aumentata quindi di circa 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. In barba alle promesse scritte negli accordi sul clima.
Come sappiamo, la scorsa estate ha registrato la temperatura record di 48,8 gradi Celsius nella nostra Sicilia, battendo il precedente record di 48 gradi Celsius del 1977. Record che, francamente, non vorremmo continuare a superare.
Leggi anche: In Sicilia fa così caldo che le lumache si ‘cuociono’ nei loro stessi gusci
Ma che purtroppo accade, a causa dei cambiamenti climatici.
Con il cambiamento climatico, le temperature stanno diventando sempre più calde nella regione del Mediterraneo – spiega alla CNN Freja Vamborg, che ha guidato la stesura del rapporto – quindi non è inaspettato registrare temperature ancora più elevate
E la causa principale non è in realtà l’anidride carbonica, ma il metano, potentissima gas serra che ha più di 80 volte il potere di riscaldamento della CO2 a breve termine, la cui concentrazione in atmosfera sta aumentando ad un ritmo più veloce negli ultimi due anni rispetto all’ultimo decennio.
Le emissioni di metano provengono da una serie di fonti, comprese le infrastrutture del carbone, del petrolio e del gas, dalle quali può “fuoriuscire” nell’atmosfera lungo tutta la catena di approvvigionamento. Sì proprio quelle fonti fossili da cui dipendiamo terribilmente e che stanno anche finanziando la guerra in Ucraina.
Il rapporto riporta inoltre che le inondazioni del 14 luglio che hanno ucciso più di 230 persone sono avvenute in un giorno di precipitazioni record sulle montagne al confine tra Germania e Belgio. Le forti piogge nei giorni precedenti avevano saturato il terreno, rendendolo incapace di assorbire più acqua.
Leggi anche: Crisi climatica, nubifragi e inondazioni in Germania: case crollate, dispersi e vittime
Uno studio del World Weather Attribution aveva dimostrato che i cambiamenti climatici, ancora loro, avevano reso quelle inondazioni fino a nove volte più probabili.
Questo continuo incremento di gas serra è il principale motore dell’aumento globale delle temperature
conclude Vamborg
Dove vogliamo arrivare così?
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonti: European State of the Climate 2021
Leggi anche: