Dopo l’ondata di afa, violenta tromba d’aria flagella il Cadore: tetti scoperchiati e alberi spazzati via

Prima il caldo insopportabile, poi all'improvviso fulmini, grandine e vento. I violenti temporali e la tromba d'aria nelle scorse ore hanno flagellato il Nord-Est della penisola sono due facce della stessa medaglia: quella di un clima ormai in tilt

Caos e devastazione in Cadore, dove ieri si è abbattuta una violenta tromba d’aria, scoperchiando i tetti di diverse abitazioni ed edifici, come mostrano le drammatiche immagini rimbalzate sui social.

Mentre il Centro e il Sud sono ancora nella morsa del caldo infernale con picchi fino a 40°C, nel Nord-Est lo scenario sembra già autunnale. Nel giro di qualche ora le temperature hanno subito un brusco calo, scendendo addirittura di 10 gradi.

Nella morsa degli intensi temporali, accompagnati da forti raffiche di vento e grandine, il Veneto, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia. In quest’ultima Regione circa 5000 famiglie sono rimaste senza elettricità.

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Tra le provincie più colpite quella di Udine, dove il vento ha superato i 60km/h, mentre i fulmini hanno provocato un incendio boschivo sul Monte Cuar, nel comune di comune di Trasaghis. Non sono mancati i disagi alla viabilità: a causa di un tronco di albero caduto sui binari un treno, con a bordo 150 passeggeri, è rimasto fermo per circa tre ore fra Gemona e Carnia.

Anche sulle montagne venete numerosi alberi sono stati abbattuti dalla furia del vento. Soltanto nella provincia di Belluno le chiamate arrivate ai Vigili del Fuoco sono state un’ottantina.

Attraverso un post su Facebook il presidente del Veneto Luca Zaia ha condiviso le immagini che mostrano la distruzione dopo il temporale e la tromba d’aria:

“Foto che ricordano i giorni di Vaia, la tempesta che nel 2018 sconvolse la montagna veneta spazzando alberi, boschi, paesi”.

Come fatto notare dai meteorologi, a violenza del fenomeno atmosferico è stata proporzionale al caldo inteso delle ore precedenti. La verità (difficile da digerire) è che, a causa della crisi climatica, sempre più spesso dovremo fare i conti con queste improvvise catastrofi…

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Fonti: Protezione civile/Luca Zaia

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