Danni provocati dalla crisi climatica, quando conviene stipulare un’assicurazione contro eventi catastrofali?

Danni causati su case e su auto: gli eventi climatici estremi fanno salire a galla (anche) l'esigenza di assicurare i beni dalla grandine e dagli altri eventi atmosferici (oltre ai danni indiretti con effetto sulla salute umana). Come assicurarsi contro i cosiddetti straordinari?

Acqua fin dentro le case, chicchi di grandine immensi che rompono finestre, auto distrutte da fiumi esondati e da alberi sradicati da pioggia e da vento. E poi fiamme che lambiscono le nostre città, viaggi rimandati, obbligo di evacuare dalle proprie abitazioni.

Non è l’ultimo thriller al cardiopalma (o forse sì?), ma è lo stato attuale dei fatti – ahinoi –, quello che ci vede tutti coinvolti, nessuno escluso e oramai anche alle nostre latitudini, da un cambiamento climatico sempre più repentino.

Lo abbiamo visto esattamente in queste settimane, in un mese di luglio già dichiarato dalle Nazioni Unite come il più caldo mai registrato. E lo abbiamo visto proprio qui, coi nostri occhi – dall’alluvione in Emilia Romagna ai roghi in Sicilia (per non citare quelli in Grecia) – come i danni legati agli eventi estremi siano dietro l’angolo e in qualche modo dobbiamo renderne nota.

L’emergenza climatica in casa nostra, un po’ di numeri

Secondo i dati aggiornati della mappa del rischio climatico realizzata da Legambiente (da gennaio a luglio 2022) sono stati 132 gli eventi climatici estremi registrati in Italia, l’anno scorso il numero più alto della media annua dell’ultimo decennio.

Bombe d’acque, trombe d’aria, ondate di calore, siccità, grandinate sono ormai in forte aumento e quel che è peggio è che colpiscono soprattutto le aree urbane.

Preoccupante anche il dato complessivo degli ultimi anni: dal 2010 a luglio 2022 in Italia si sono verificati 1318 eventi estremi. Gli impatti più rilevanti in 710 comuni italiani. Nello specifico in questi anni si sono registrati 516 allagamenti da piogge intense, 367 danni da trombe d’aria, 157 danni alle infrastrutture da piogge, 123 esondazioni fluviali (con danni), 63 danni da grandinate, 55 danni da siccità prolungata, 55 frane da piogge intense, 22 danni al patrimonio storico, 17 temperature estreme in città/ondate di calore.

Come difenderci dai danni? Il settore delle Assicurazioni

Al di là della risposta più ovvia secondo cui non dovremmo nemmeno arrivare a una entità tale di danni, attraverso una adeguata cura di strutture e infrastrutture, di pulizia di argini e letti dei fiumi e di una politica ambientale che non lasci indietro nulla e che sia una volta per tutte esaustiva e lungimirante, in molti si stanno affacciando alla possibilità di stipulare delle vere e proprie polizze “catastrofali” (dal 2018 in Italia è eliminata l’imposta fiscale sui premi di questo tipo di polizze ed esiste la loro detrazione al 19% ai fini IRPEF).

Non tutti sanno, infatti, che è possibile stipulare polizze per “sinistri da eventi catastrofali”, i danni provocati non solo da terremoto, ma anche da alluvione, inondazione o allagamento e per le spese di ricostruzione dell’abitazione, o anche per viaggi soppressi o per le auto andate distrutte.

Ciò nonostante siamo quasi sempre lontani da una totale copertura assicurativa: l’Agenzia Ambientale Europea ha calcolato che nel periodo 1980-2020 gli eventi catastrofali hanno generato danni per circa 90 miliardi di euro di cui solo 5 sono stati coperti da assicurazione ed anche i risarcimenti da parte dello Stato sono solo una minima parte del totale dei danni subiti (in media circa il 10%, secondo alcune stime).

Generalmente, nella polizza sono comprese le perdite causate dalle trombe d’aria, dai cicloni, dai tifoni, dagli uragani, dal vento molto forte e dalle cose da esso trasportate. Oppure danni provocati dalle precipitazioni intense, come grandine, e dai fulmini; dalla caduta di sassi e dalle frane di rocce; dai carichi eccessivi di neve che provocano crolli e/o rotture dei tetti (sovraccarichi di neve).

Inoltre, in genere l’assicurazione per eventi atmosferici copre le perdite per i canoni dell’affitto, o una parte di essi, che non verranno corrisposti dagli inquilini danneggiati, le spese per le perizie e quelle per diminuire i danni ambientali. Al riguardo, sono, in genere, comprese le spese per gli sgomberi, per le metodologie di protezione, per gli smaltimenti e per le demolizioni ed anche per i beni di terzi distrutti o rovinati, per esempio, a causa della caduta di un albero del giardino di casa.

Cosa si fa in caso di auto danneggiata? E in caso di viaggi annullati?

I danni provocati sull’auto da eventi calamitosi non sono coperti dalla normale Rc Auto, per cui chi ha subito un danno dovuto a una causa naturale per poter chiedere indennizzi alla propria assicurazione dovrebbe aver stipulato una garanzia accessoria detta “eventi naturali”.

Nel caso di viaggi aerei annullati, invece, secondo la normativa, quando un volo viene cancellato, le compagnie aeree hanno l’obbligo di fornire assistenza ai viaggiatori, oltre a garantire loro un volo di alternativo. Il nuovo volo offerto dalle compagnie deve essere comparabile al volo cancellato e se parte il giorno dopo oppure parte da un altro aeroporto, la compagnia aerea dovrà garantire a proprie spese il pernottamento in hotel o il trasferimento da un aeroporto all’altro.

Se il volo alternativo non soddisfa le esigenze dei passeggeri, si può chiedere il rimborso integrale del biglietto. Sappiate però che, che in caso di forza maggiore (come nel caso dell’aeroporto di Catania interessato dagli incendi), il passeggero non ha diritto a un ulteriore indennizzo monetario né al risarcimento di eventuali danni.

Una abitudine che negli States già sta cambiando

Inondazioni, uragani, incendi e ondate di calore causati dal clima causano miliardi di dollari di danni già da anni negli Stati Uniti. Qui, le compagnie assicurative pagano in generale le riparazioni dopo i disastri e persino, a volte, ricostruiscono intere case e attività commerciali distrutte.

Man mano, però, che le condizioni meteorologiche estreme causate dal clima diventano più frequenti, le stesse compagnie assicurative a livello nazionale aumentano i prezzi o annullano del tutto le polizze, lasciando i proprietari di case nei guai. Florida, Carolina del Nord, Louisiana, Colorado, Oregon e California hanno tutti visto gli assicuratori annullare le polizze e lasciare lo stato dei fatti anche dopo ripetute inondazioni, uragani e incendi. Si è “assicurato” un po’ troppo, probabilmente, ecco perché ora due agenzie scientifiche federali – la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e la National Science Foundation (NSF) – creeranno un centro di ricerca che si concentrerà sulla fornitura di dati sui cambiamenti climatici al settore assicurativo.

Qual è lo stato dei fatti in campo assicurativo in Italia?

Scambiamo qualche informazione con Alberto Giovenzana, Responsabile Area Tecnica di Bene Assicurazioni.

Una polizza assicurativa, in generale, si basa sul “futuro”, su cosa potrà in sostanza accadere. Quanto al clima e su come e quanto questo cambierà, quali sono i metodi che gli assicuratori utilizzano per capire quando e se addebitare una polizza assicurativa su una proprietà, per esempio?

Gli assicuratori negli ultimi anni stanno monitorando con maggior frequenza e precisione l’evoluzione dei cambiamenti climatici e come le diverse tipologie di manifestazioni atmosferiche (grandine, alluvioni e altri fenomeni) si ripercuotono sulle garanzie di polizza. Più nello specifico vengono analizzate la frequenza di accadimento dei fenomeni, sia su base locale che globale, e la magnitudo, cioè l’entità dell’eventi manifestati, e come queste grandezze si traducono in fabbisogno assicurativo incidendo, di conseguenza, sul costo dell’assicurazione.

Cosa può prevedere nello specifico una garanzia assicurativa tipica fornita dalla copertura “Eventi atmosferici”? È una polizza mediamente costosa?

Occorre, in primo luogo, fare una distinzione fra evento atmosferico ed evento catastrofale.

Il primo copre principalmente quei danni causati, a titolo di esempio, da grandine, vento e trombe d’aria, bufere, nubifragi, neve, che possono colpire immobili e abitazioni. Per evento catastrofale, invece, si fa riferimento esclusivamente a terremoti, alluvioni, inondazioni. Se gli eventi atmosferici sono in genere quasi sempre compresi all’interno di una polizza assicurativa multirischio per le abitazioni, gli eventi catastrofali sono invece concessi con più selezione da parte delle compagnie, poiché devono essere valutati sulla base di diverse variabili, fra le quali la zona geografica di ubicazione del bene assicurato, la geologia e conformazione del luogo, le caratteristiche costruttive dei fabbricati da assicurare. Per tornare alla domanda, il costo della garanzia eventi atmosferici è di circa 15/20€ per ogni 100.000€ di somma assicurata. Più articolato, come detto pocanzi, determinare il costo di una garanzia catastrofale in virtù proprio delle numerose variabili che intervengono.

In Italia ci assicuriamo ancora poco contro gli eventi estremi? Le aziende più dei privati?

Da una recente indagine dell’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) è emerso che in Italia, secondo il censimento ISTAT 2021, ci sono oltre 35 milioni di abitazioni e, di queste, solo il 4,4% è assicurato contro il rischio di un terremoto e il 3,4% per le alluvioni e inondazioni. Il dato, con diverse incidenze a livello regionale, riflette però in generale la scarsa sensibilità e propensione ad assicurarsi da parte degli italiani.

La questione è di grande rilevanza e la misuriamo ogni volta che, in Italia o nel mondo, ci troviamo di fronte ad uno di questi eventi. Ed è anche di difficile soluzione.

A riguardo, lo Sato, con la Legge di Bilancio 2018, ha cercato di incentivare il cittadino alla sottoscrizione di queste garanzie contro gli eventi catastrofali, attraverso una detrazione fiscale che porta a ridurre direttamente l’imposta Irpef per il 19% del premio versato e l’esenzione dal pagamento dell’imposta (22,25%) sui contratti assicurativi.

Ma questo non è ancora sufficiente e, probabilmente, solo un piano condiviso pubblico-privato (stato-imprese di assicurazione) potrebbe contribuire a dare una soluzione, come avviene per esempio, con diverse modalità, in altri paesi quali Svizzera, Francia e Spagna.

Le aziende, invece, sono mediamente più propense a tutelarsi contro questi eventi e la copertura è più frequente in modo proporzionale in relazione alle dimensioni dell’impresa: più è strutturata l’azienda in termini di fatturato, organizzazione, patrimonio, e più è propensa ad acquistare la copertura dei rischi catastrofali.

Quanto alle aziende, a quali elementi bisogna prestare attenzione quando si assicura un’azienda riguardo agli eventi catastrofali?

Le aziende devono tenere in considerazione non solo il danno diretto che colpisce il fabbricato e gli altri beni quali merci e macchinari, ma anche e soprattutto il danno indiretto, ossia le conseguenze economiche che le aziende devono sopportare a causa del fermo dell’attività produttiva che deriva da un evento catastrofale. Il fatto è di grande rilevanza se si pensa che spesso questi danni assumono addirittura maggiore rilevanza ed entità rispetto al danno diretto. Ma anche in questo caso, la propensione e la cultura delle aziende ad assicurarsi è molto bassa; infatti, solo il 6-7% delle aziende si assicura i rischi da danni indiretti.

Quali sono i vantaggi di una simile polizza assicurativa? Cosa mi aspetterebbe se non fossi stato ben assicurato per gli eventi naturali e catastrofali?

Mai come in questi casi è evidente quanto, a fronte di un piccolo impegno economico preventivo (il pagamento del premio assicurativo), la polizza tutela gli assicurati da un possibile ingente esborso necessario al ripristino degli immobili e delle attività colpite da questi eventi, il più delle volte insostenibile da parte di famiglie e imprese.

Ed è proprio in questo tipo di polizze che si realizza in modo concreto il vero ruolo sociale ricoperto dalle assicurazioni ma che, purtroppo, si scontra contro una cultura della prevenzione e della copertura ancora molto sottovalutata da cittadini e imprese.

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook