Da domani 1 novembre si potranno accendere i termosifoni in fascia climatica D, quindi Genova e Firenze. Sarebbe stato possibile anche a Roma, ma per la Capitale c’è un’eccezione viste le temperature decisamente fuori la media stagionale
Termosifoni accesi? Dura a dirsi, considerando che gran parte dell’Italia sta ancora boccheggiando per il gran caldo.
Mentre la Spagna è devastata dalle alluvioni, qui da noi, infatti, il meteo conferma questo fine settimana di festa per Ognissanti all’insegna del solleone e delle temperature quasi estive. Nelle regioni meridionali e in Sardegna e in Sicilia, le massime potranno sfiorare i 28°C, mentre nel Centro e nel Nord si prevedono valori compresi tra i 23°C e i 25°C.
Tutto si pensa, quindi, fuorché a starsene chiusi in casa coi riscaldamenti accesi. Eppure, stando al DPR 412/93 – che definisce date di accensione e spegnimento dei termosifoni secondo diverse aree geografiche – già dal 15 ottobre è possibile azionarli (si è partiti, infatti, con l’accensione degli impianti in fascia E, dunque Milano, Torino, Venezia).
In particolare, da domani 1 novembre sarà possibile accendere i termosifoni in fascia climatica D (in cui rientrano Roma, Genova e Firenze), mentre il 15 novembre sarà la volta della fascia C (Napoli, Bari e Cagliari).
Non fa ancora troppo caldo per accendere i termosifoni? Sì, decisamente. Tranne qualche punto sperduto dello Stivale – e dopo che ancora stiamo leccando le ferite dell’ennesima alluvione in Emilia-Romagna – in lungo e in largo si registrano temperature che non sono per niente autunnali, sinonimo di quanto la crisi climatica si stia aggravando giorno per giorno e noi nemmeno vogliamo accorgercene.
L’Ordinanza di Roma
Motivo per cui il Sindaco di Roma, Gualtieri, ha emanato in queste ore un’Ordinanza volta a posticipare l’accensione dei riscaldamenti in città al 15 novembre (e fino a lunedì 7 aprile 2025).
Le temperature registrate negli anni più recenti mostrano in modo generalizzato per gran parte dei capoluoghi di Regione, tra cui Roma, una tendenza all’aumento delle temperature sia minime che massime (dati ISTAT) – si legge nell’Ordinanza. la stessa Arpa Lazio ha osservato, nello specifico per la città di Roma, nel periodo 15 novembre 2023 – 15 aprile 2024 che la temperatura registrata nella stazione micrometeorologica “Boncompagni” è stata circa 1° C più alta della media degli stessi periodi dei dieci anni precedenti.
Una intuizione, dunque, che ben si sposa che l’esigenza di guardare chiaramente a un fatto oggettivo: c’è un cambiamento climatico importante in atto e non si può far finta di non vedere.
Le assemblee condominiali, comunque, potranno deliberare ulteriori spostamenti in avanti nel tempo rispetto ai limiti fissati dal sindaco di Roma, dice ancora l’ordinanza.
Per quante ore al giorno si potranno essere accesi i termosifoni a Roma
L’ordinanza del sindaco prevede che gli impianti di riscaldamento possono essere attivati per un massimo di 11 ore giornaliere, comprese tra le ore 5 e le ore 23. L’ordinanza “stabilisce la riduzione di 1°C rispetto ai limiti indicati nel DPR n. 74/2013 e dispone che la temperatura massima negli edifici per attività industriali, artigianali e simili sia di 17°C (+2°C di tolleranza), e di 19°C (+2°C di tolleranza) per tutti gli altri edifici”. Le limitazioni a periodo e ore di accensione delle caldaie non si applicano :
- strutture sanitarie
- case di riposo
- scuole materne
- asili nidi
- piscine
- saune
- sedi diplomatiche non ubicate in edifici condominiali
QUI l’Ordinanza del Comune di Roma.
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