Dai 100 miliardi di dollari previsti dall’Accordo di Parigi si arriverà a 300 entro il 2035: ieri 23 novembre alla COP29 di Baku è stato firmato l’accordo per un sensibile aumento di aiuti economici per il clima ai Paesi in via di sviluppo (che però ne chiedevano 500). Basterà?
Dopo due settimane di negoziati, ieri 23 novembre alla COP29 di Baku è stato raggiunto un accordo per certi versi storico: dai 100 miliardi di dollari di aiuti economici climatici rivolti ai Paesi in via di sviluppo (previsti dall’Accordo di Parigi), si arriverà a 300 entro il 2035.
La COP29 doveva chiudersi il 22 novembre, ma l’accordo non era stato raggiunto, lasciando perplessi, se non amareggiati, chi sperava in qualcosa di più deciso e concreto.
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La 29-esima Conferenza sul Clima si è tenuta in Azerbaigian, per la seconda volta consecutiva in un Paese economicamente basato prevalentemente sul petrolio e altre fonti fossili (l’anno scorso, come sappiamo, si era tenuta negli Emirati Arabi). E già questo, non fa ben sperare nel futuro.
La bozza di accordo circolata nei giorni scorsi, poi, aveva davvero fatto perdere ogni speranza, non riportando alcun accenno alla riduzione dell’uso di petrolio, gas e carbone, principali responsabili del riscaldamento globale.
Cosa stabilisce l’accordo raggiunto a Baku
Today marked a historic day: Three major achievements were reached by the COP29 Presidency!#COP29 #COP29Azerbaijan #BakuBreakthrough pic.twitter.com/NgY1UMUMaf
— COP29 Azerbaijan (@COP29_AZ) November 24, 2024
Come riportato sul sito ufficiale della COP29, il Baku Finance Goal stabilisce un nuovo obiettivo globale: 1,3 trilioni di dollari di finanziamenti per il clima verso i Paesi in via di sviluppo entro il 2035: questo implica un nuovo obiettivo finanziario di base di 300 miliardi di dollari che triplica il precedente obiettivo di 100 miliardi di dollari deciso a Parigi nel 2015.
L’accordo rappresenta inoltre un aumento di 50 miliardi di dollari rispetto alla precedente bozza di testo, con particolare attenzione al supporto dei Paesi meno sviluppati e dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, con disposizioni su accessibilità e trasparenza.
Secondo la Presidenza segna un passo fondamentale nell’implementazione dei mezzi necessari a realizzare davvero il contenimento dell’innalzamento termico globale entro 1,5 °C.
La presidenza della COP è ovviamente entusiasta.
Quando il mondo è arrivato a Baku, la gente dubitava che l’Azerbaigian potesse mantenere le promesse – commenta Mukhtar Babayev, Presidente della Conferenza sul Clima – Dubitava che tutti potessero essere d’accordo. Si sbagliavano su entrambi i fronti. Con questa svolta, il Baku Finance Goal trasformerà miliardi in trilioni nel prossimo decennio. Abbiamo triplicato l’obiettivo finanziario per il clima per i Paesi in via di sviluppo ogni anno
Cosa ne pensano i Paesi in via di sviluppo
Coloro che dovranno davvero beneficiare degli aiuti, non sono però esattamente della stessa opinione.
Sorry, poor countries were held hostage in Baku and not a single dollar of real climate finance has been provided. All they got was a cheque for 2035 in the mail.
Being forced to accept a bad deal for the sake of ‘multilateralism’ isn’t something to gloat about.… https://t.co/mRYiIlnh2J
— Mohamed Adow (@mohadow) November 24, 2024
Mi dispiace – scrive rattristato Mohamed Adow, Direttore del think tank PowerShftAfrica – i Paesi poveri sono stati tenuti in ostaggio a Baku e non è stato fornito un solo dollaro di finanziamenti reali per il clima. Tutto ciò che hanno ricevuto è stato un assegno per il 2035 su carta. Essere costretti ad accettare un cattivo affare per il bene del “multilateralismo” non è qualcosa di cui rallegrarsi
Il riferimento è chiaramente a promesse che potrebbero anche non essere mantenute, ma soprattutto ad una situazione urgente che avrebbe bisogno di supporto ora.
My Reaction to the COP29 Outcome
“At COP29, developed nations once again coerced developing countries into accepting a financial deal woefully inadequate to address the gravity of our global climate crisis. The deal fails to provide the critical support required for developing… pic.twitter.com/FpjMVfHJLC
— Harjeet Singh (@harjeet11) November 23, 2024
Il risultato offre false speranze a coloro che stanno già sopportando il peso dei disastri climatici e abbandona comunità e nazioni vulnerabili, lasciandoli ad affrontare queste immense sfide da soli – fa eco l’attivista per il clima Harjeet Singh, Direttore di FossilTreaty – Dobbiamo persistere nella nostra lotta, chiedendo un aumento significativo dei finanziamenti e chiedendo ai paesi sviluppati di rendere conto della realizzazione di azioni reali e di impatto
E intanto i finanziamenti alle fonti fossili, lungi dall’essere abbandonati, continuano.
Il testo dell’accordo è disponibile a questo link.
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Fonti: COP29 / COP29 Azerbaigian /X / Mohamed Adow/X / Harjeet Singh/X
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