Il dispositivo "Ecostress", presente sulla Stazione Spaziale Internazionale, restituisce immagini drammatiche delle nostre città nella morsa del caldo
Ce n’eravamo accorti, ma le immagini raccolte dai satelliti lo confermano: il mese di luglio appena trascorso è stato il mese più caldo mai registrato nella storia, con condizioni meteorologiche ad alto impatto che sono continuate fino ad agosto.
Colpa della crisi climatica di matrice antropica, che avanza a ritmo sempre più veloce e che ha effetti sempre più devastanti in ogni parte del mondo. Come ha recentemente commentato il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, usando parole molto drammatiche:
L’era del riscaldamento globale è finita e l’era dell’ebollizione globale è arrivata.
Le temperature nelle città
Per definire luglio 2023 come il mese più caldo della storia, gli esperti hanno combinato le misurazioni relative alla temperatura dell’aria con quelle relative alla temperatura della superficie terrestre.
Le prime sono quelle indicate anche dalle previsioni che vediamo in TV e si riferiscono alla temperatura registrata a un metro dal suolo. Le seconde, invece, indicano quanto sia calda la superficie al tatto, e durante le ondate di calore tendono a essere maggiori rispetto alla temperatura dell’aria.
Le temperature superficiali sono state registrate sotto forma di immagini grazie a uno strumento chiamato Ecostress e presente sulla Stazione Spaziale Internazionale in orbita attorno al nostro Pianeta.
Le immagini hanno dimostrato che, nei giorni più caldi di quest’estate, le nostre città erano molto più calde rispetto alle aree rurali circostanti e che si sono addirittura trasformate in vere e proprie “isole di calore”, che hanno messo a dura prova lo spirito di sopportazione degli abitanti.
Le città europee che si sono dimostrate più calde lo scorso luglio sono state Atene, Roma e Vienna: In particolare, la temperatura superficiale nella città di Atene alla data del 15 luglio è stata di circa 35°C.
In città, le aree verdi che potrebbero mitigare in parte gli effetti del calore proveniente dal Sole sono sostituite da edifici, strade, marciapiedi: queste infrastrutture immagazzinano il calore e lo restituiscono all’aria, rendendo l’ambiente caldissimo.
Comprendere la gravità del fenomeno delle isole di calore urbane è fondamentale per immaginare strategie di mitigazione delle temperature e tutelare la vita delle persone.
Sapere esattamente quanto è alta la temperatura raggiunta da una superficie e dove viene intrappolato il calore aiuterà i pianificatori a prendere decisioni informate per mitigare gli impatti del calore, scegliendo dove piantare al meglio gli alberi che fanno ombra, utilizzare speciali rivestimenti rinfrescanti per i marciapiedi – ha spiegato Benjamin Koetz, scienziato della missione LSTM dell’ESA.
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Fonte: European Space Agency
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