L’Organizzazione meteorologica mondiale afferma che El Niño e il crollo climatico indotto dall'uomo potrebbero combinarsi e spingere le temperature in un "territorio inesplorato". Che cosa significa? Che è quasi certo che il mondo sperimenterà nuove temperature record
È altamente probabile che il mondo sperimenterà nuove temperature record nei prossimi cinque anni e che quelle temperature aumenteranno di oltre 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.
Lo dicono gli scienziati dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) in un nuovo rapporto, secondo cui dovremmo essere pronti ad andare in un “uncharted territory”, in un territorio inesplorato in cui l’effetto combinato del riscaldamento globale di origine antropica e l’instaurarsi di El Niño, il fenomeno climatico periodico legato al riscaldamento delle acque superficiali del Pacifico tropicale centrale e orientale, porterà a un caldo mai registrato prima.
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In sostanza, esiste una probabilità del 66% di superare la soglia di 1,5°C in almeno un anno tra il 2023 e il 2027.
Questo rapporto non significa che supereremo in modo permanente l’1,5°C specificato nell’accordo di Parigi, che si riferisce al riscaldamento a lungo termine per molti anni. Tuttavia, il WMO sta lanciando l’allarme che supereremo temporaneamente il livello di 1,5°C con frequenza crescente, afferma Petteri Taalas, segretario generale dell’WMO.
Le temperature superficiali medie globali non hanno mai superato la soglia di 1,5°C. La media più alta negli anni precedenti è stata di 1,28°C sopra i livelli preindustriali.
Che cosa potrà succedere se supereremo la soglia climatica di 1,5°C?
Si prevede che nei prossimi mesi si svilupperà un riscaldamento di El Niño e questo si combinerà con il cambiamento climatico indotto dall’uomo per spingere le temperature globali in un territorio inesplorato. Ciò avrà ripercussioni di vasta portata per la salute, la sicurezza alimentare, la gestione delle risorse idriche e l’ambiente, dice Taalas.
New #StateofClimate update says 66% chance that annual average global temperature will TEMPORARILY be more than 1.5°C above pre-industrial levels in at least one of next five years.
🔗https://t.co/4PpgpKo9Hd pic.twitter.com/Y2xfF3hiFv— World Meteorological Organization (@WMO) May 17, 2023
Secondo le previsioni del WMO, la temperatura media annuale globale in prossimità della superficie per ogni anno tra il 2023 e il 2027 sarà tra 1,1°C e 1,8°C superiore alla media del periodo 1850-1900.
Inoltre, ci sarebbe una probabilità del 98% che almeno uno nei prossimi cinque anni superi il record di temperatura stabilito nel 2016, quando ci fu un evento di El Niño forte. Anche la probabilità che la media quinquennale per il periodo 2023-2027 sia superiore a quella degli ultimi cinque anni è del 98%.
È probabile che quest’anno ci saranno meno precipitazioni in Amazzonia, America centrale, Australia e Indonesia, secondo il rapporto. Questa è una notizia particolarmente negativa per l’Amazzonia, dove gli scienziati sono sempre più preoccupati che un circolo vizioso di riscaldamento e deforestazione possa trasformare la regione dalla foresta pluviale in condizioni simili alla savana. E ciò, ovvio, potrebbe avere conseguenze disastrose per il Pianeta, che fa affidamento sulle foreste pluviali come enormi pozzi di carbonio.
Secondo il report, inoltre, nei prossimi cinque anni è probabile che ci saranno invece precipitazioni superiori alla media nell’Europa settentrionale, in Alaska e nella Siberia settentrionale e nel Sahel.
Per ogni anno dal 2023 al 2027, si prevede che la temperatura globale vicino alla superficie sarà compresa tra 1,1°C e 1,8°C al di sopra della media preindustriale, presa dagli anni dal 1850 al 1900.
Il mondo si è notevolmente riscaldato negli ultimi anni. Nel 2015, quando è stato firmato l’accordo di Parigi, che imponeva ai Paesi di mantenere gli aumenti della temperatura globale a non più di 2°C al di sopra dei livelli preindustriali mentre “proseguivano gli sforzi” per mantenerli a 1,5°C, si prevedeva che la possibilità di superare temporaneamente gli 1,5°C la soglia di gradi Centigradi entro i successivi cinque anni era pari a zero.
Questo novembre, i Governi si incontreranno per il vertice delle Nazioni Unite sul clima, la COP28, dove valuteranno i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi. Conosciuto come “inventario globale”, è probabile che questo report dimostri che il mondo è ben lontano dalla strada per ridurre le emissioni di gas serra del 43% in questo decennio, necessario per avere buone possibilità di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C.
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Fonte: WMO
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