Caldo record dal Sud Sudan al Brasile: siamo nella morsa delle temperature estreme

Il Sud Sudan sta affrontando una crisi umanitaria tra violenza, instabilità economica, crisi climatica e flussi infiniti di persone in fuga dai conflitti interni, mentre le scuole vengono chiuse a causa dell’ondata di caldo estrema. Il Brasile è alle prese con una temperatura percepita a 62,3 gradi

Dal Sud Sudan al Brasile, da un capo all’altro del mondo, passando (anche) per la siccità estrema che sta mettendo in ginocchio la nostra Sicilia, la situazione di caldo estremo e di mancanza d’acqua accomuna mezzo globo.

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Da ieri, lunedì 18 marzo, il Sud Sudan ha deciso di lasciare le scuole chiuse “a tempo indeterminato”, per proteggere i bambini dalle temperature record in arrivo e ha consigliato ai genitori di tenere tutti i bambini in casa poiché si prevede che le temperature saliranno fino a 45°C.

Il Sud Sudan, una delle nazioni più giovani del mondo, è particolarmente vulnerabile alla crisi climatica, con le ormai “classiche” ondate di caldo che raramente superano i 40°C.

Ora se ne prevedono molti di più, ma ad aggiungersi a questo è la situazione già drammatica, dettata da un conflitto civile senza fine e dalla terribile crisi umanitaria dovuta all’instabilità economica e all’afflusso di persone in fuga.

Calore soffocante, i 62,3ºC percepiti a Rio de Janeiro non fanno respirare

È bastato un giorno, nel mezzo della forte ondata di caldo che sta colpendo parte del Brasile, perché la città di Rio de Janeiro raggiungesse un nuovo record di percezione termica: secondo il Rio Alert System, domenica scorsa sono stati registrati 62,3ºC percepiti alla stazione di Guaratiba.

Così, nelle stesse ore, il sistema di allerta municipale di Rio ha lanciato un allarme rivolto alla popolazione, chiedendo di evitare ogni esposizione prolungata al sole e di idratarsi. Per tentare di ripararsi dal caldo asfissiante, la popolazione si è riversata nelle celebri spiagge di Ipanema e Copacabana. Ma anche nel parco di Tijuca.

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