Cattive notizie dal Polo Sud: lo scorso mese l'estensione del ghiaccio marino è stata spaventosamente bassa, ai minimi storici, per via dell'ondata di calore record. E anche in Europa gennaio 2023 è stato fra i più caldi di sempre
Altro che inverno… Il mese che ci siamo lasciati alle spalle è stato all’insegna di temperature sorprendentemente elevate. Una situazione che ha avuto un impatto deleterio in diverse aree del mondo, in particolare in Antartide.
Qui, infatti, è stato battuto un nuovo allarmante record legato alla crisi climatica: l’estensione del ghiaccio marino al Polo Sud è stata del 31% al di sotto della media, classificandosi all’ultimo posto tra i valori più bassi di gennaio mai registrati dai satelliti e rimanendo ben al di sotto del precedente record negativo, risalente a gennaio 2017.
A restituirci questa preoccupante fotografia è il nuovo bollettino appena pubblicato dal Servizio europeo Copernicus, che mensilmente ci offre dati aggiornati sull’andamento delle temperature a livello globale e la copertura del ghiaccio marino.
In Europa registrato il terzo gennaio più caldo
Notizie sconfortanti anche per il nostro continente: per l’Europa quello appena trascorso è stato terzo gennaio più caldo di sempre da quando è iniziato il monitoraggio, ovvero agli inizi degli anni ’90.
Nel nostro Paese ce ne siamo accorti tutti: nel corso delle prime settimane in città del Sud come Palermo i termometri sfioravano ancora anche i 19°C. Questa situazione ha mandato la natura in tilt, innescando fioriture fuori stagione e disorientando animali come le api. Ma nel resto del Vecchio Continente la situazione non è stata più confortante.
“In gran parte dell’Europa sono state registrate temperature dell’aria superiori alla media, compresi i Balcani e l’Europa orientale, in cui il giorno di Capodanno si è registrato un caldo record; anche la regione delle Svalbard ha registrato rilevanti anomalie in termini di calore” si legge nel bollettino climatico appena pubblicato da Copernicus.
I dati relativi al periodo compreso fra dicembre 2022 e gennaio 2023 mostrano un incremento di ben 0,9 °C rispetto alla media degli ultimi 30 anni.
Nel Vecchio Continente il giorno di Capodanno è stato eccezionalmente caldo. E in diverse zone d’Europa, in particolare quelle centrali e orientali, sono stati raggiunti addirittura i 17°C, come mostra il grafico:
L’ondata di caldo recrod non ha risparmiato neanche aree del mondo come l’America. “Stati Uniti, Canada, Messico e una fascia da sud-est a nord-ovest della Russia occidentale hanno registrato temperature superiori alla media” fanno sapere gli scienziati di Copernicus.
A risentirne di questi stravolgimenti climatici anche il Polo Nord. Nella Regione Artica, infatti, l’estensione del ghiaccio marino artico è stata del 4% al di sotto della media, classificandosi al terzo posto nella classifica dei dati satellitari riferiti al mese di gennaio.
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Fonte: Copernicus
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