Le temperature sono oltre la media in mezza Italia, mentre l'altra metà è sotto violenti nubifragi. Eppure, continuano a girare fake news e opinioni di tuttologi che si inventano cifre e date a caso per sminuire l'emergenza climatica in atto. Cosa c'è da capire? Che l’aumento delle temperature e l’intensificarsi di eventi meteoclimatici estremi sono segnali di una variabilità del clima in crescita negli ultimi decenni, non c'è nulla di "già visto"
Un caldo infernale ci attanaglia da settimane: nelle ultime due abbiamo superato un record dietro l’altro e, secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, giugno ha visto la temperatura media globale più calda mai registrata, che si è protratta fino a luglio.
Molti i titoli, molte le polemiche, molti i negazionisti e chi si improvvisa scienziato, mentre ai nostri occhi c’è un fatto incontrovertibile: la correlazione tra le ondate di calore e i cambiamenti climatici non sono un’invenzione degli ambientalisti. E no, non sono queste di questi giorni temperature già sfiorate negli anni passati.
Su alcuni giornali e soprattutto sui social i numeri vengono sparati più o meno a caso, i dati vengono riportati con poca accuratezza e parecchia confusione. Qualcuno inventa addirittura date a caso e dice che no, “un caldo del genere a Roma si ebbe anche nel 1967” e giù col negare l’evidenza di un clima impazzito.
Come si fa? Ci si incolla sullo smartphone e si cercano articoli dei decenni passati che parlano di temperature record per poi dire “non è vero che non mai successo!”.
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Di quei pezzi abbiamo oggi traccia perché furono in ogni caso eventi eccezionali. Nonostante ciò, proprio in quell’anno, peraltro, la temperatura a Roma non superò i 33 gradi circa. La temperatura massima, infatti, toccò i 32.8 gradi, che vennero registrati nel periodo legato agli ultimi giorni del mese di luglio 1967.
Cosa dobbiamo capire? Che l’aumento della temperatura dell’aria e l’intensificarsi di eventi meteoclimatici estremi sono segnali di una variabilità del clima in crescita negli ultimi decenni. Fenomeni un tempo rari sono divenuti più frequenti, intensi e diffusi, generando impatti rilevanti e danni economici, sociali e ambientali in molte aree del Pianeta.
Il Global Climate Highlights 2022, Report del Copernicus Climate Change Service (Programma di monitoraggio satellitare della Terra della Commissione europea e dell’Agenzia spaziale europea) evidenzia che gli ultimi anni sono stati i più caldi mai registrati in Europa, dove la temperatura media è salita di circa +1,2°C rispetto al periodo pre-industriale.
E vi diremo di più: gli effetti del “tempo strano” e delle temperature “anomale” si facevano già sentire negli anni ’60, ma gli scienziati che collegavano i combustibili fossili al cambiamento climatico furono liquidati come profeti di sventura.
Periodo 1971-2021, la temperatura media dei capoluoghi di Regione è in crescita
Esaminando i capoluoghi di Regione, un report ISTAT mostra una tendenza alla crescita della temperatura media nel periodo 1971-2021, con i valori più alti registrati nell’ultimo decennio osservato. Nel 2014, per la prima volta la temperatura media raggiunge i +16°C, superando di +1,5°C il valore climatico del trentennio 1971-2000 (Normale Climatologica CLINO), pari a 14,5°C.
Nel 2021 la temperatura media dei capoluoghi di Regione registra un valore pari a 15,5°C (lievemente al di sotto del 2020), confermando comunque il trend di crescita osservato nel lungo periodo. Calcolate le anomalie medie annuali (confrontando i valori annuali con il valore climatico 1971-2000) si osserva che, dopo un turning point verso la metà degli anni ’80, dal 1997 queste risultano sempre positive (ad eccezione del 2005). La temperatura media del periodo 2011-2021 registra un valore di 15,8°C e un’anomalia media che sfiora +1,3°C rispetto al CLINO 1971-2000.
Sovrapposta alla crescita della temperatura, si legge nel report, nel periodo 1971-2021 la precipitazione totale annua delle città capoluogo di Regione mostra una variabilità inter-annuale, confermata dalle anomalie rispetto al valore climatico 1971-2000 (pari a circa 764 mm). La misura in millimetri corrisponde all’altezza pluviometrica: 1 millimetro di pioggia è pari a 1 litro caduto su una superficie di un metro quadrato.
Il rapporto IPCC
C’è una finestra di opportunità che si sta rapidamente chiudendo per garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti.
L’ultima analisi IPCC ha dimostrato quanto rapidamente quella finestra si stia chiudendo, sottolineando che il peggio deve ancora venire se non ci saranno forti tagli alle emissioni
Le ondate di calore mortali che hanno colpito l’Europa e gli Stati Uniti nelle ultime settimane, secondo gli scienziati, sarebbero stati praticamente impossibili senza il riscaldamento globale guidato dalla combustione di combustibili fossili.
All’inizio di luglio, i record di temperatura sono stati infranti in molti luoghi dell’Europa meridionale, degli Stati Uniti occidentali, del Messico e della Cina, portando morti e incendi legati al calore. La prima settimana di luglio ha visto le temperature globali più calde della storia. Le emissioni di gas serra hanno infatti reso le ondate di calore 2,5 ° C più calde in Europa, 2 ° C più calde in Nord America e 1 ° C più calde in Cina.
Fa comodo negare, ma i negazionisti del climate change vanno fermati e imporre con estrema urgenza alla politica una agenda seria.
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