Il 2021 batte nuovo record di calore: gli effetti collaterali sul Pianeta sono drammatici

Secondo gli scienziati della NASA e del NOAA, il mondo in cui viviamo oggi è il più caldo degli ultimi 2000 anni

Secondo gli scienziati della NASA, il mondo in cui viviamo oggi è il più caldo degli ultimi 2000 anni

Circa un quarto della popolazione mondiale, lo scorso anno, ha sperimentato temperature da record a causa del riscaldamento globale: è quanto rivelato dal rapporto annuale stilato dai ricercatori statunitensi di NASA e NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration). L’anno appena trascorso è stato il sesto più caldo di sempre, con un aumento delle temperature medie di 1,1°C al di sopra della media pre-industriale.

Insomma, ormai è impossibile negarlo: il cambiamento climatico è la più grave minaccia alla sopravvivenza nostra e del Pianeta, e ormai resta pochissimo tempo per provare a invertire la rotta. Lo scorso anno si sono registrate temperature mai sperimentate prima in molte regioni dell’Africa settentrionale, dell’Asia e del Sud America, mentre il ghiaccio artico ha continuato a sciogliersi senza sosta per effetto dell’eccessivo calore immagazzinato dagli oceani. ed è proprio la regione artica a preoccupare maggiormente gli scienziati: lì infatti, malgrado il freddo polare, l’aumento delle temperature globali è percepito in maniera più forte rispetto ad altre regioni del mondo. Le temperature ai poli stanno aumentando ad un ritmo due o tre volte più veloce rispetto alle regioni più calde, e ciò provoca lo scioglimento dei ghiacciai (anche di quelli perenni che compongono il permafrost) e, conseguentemente, l’innalzamento del livello dei mari di tutto il mondo.

Sebbene il 2021 non abbia superato il 2020 per record di temperature, è stato comunque una dimostrazione lampante degli effetti tragici che il riscaldamento globale di origine antropica provoca all’ambiente: combustione dei combustibili fossili, incendi e deforestazione hanno fatto aumentare la concentrazione di anidride carbonica nella nostra atmosfera a livelli mai visti sulla Terra negli ultimi 4 milioni di anni – in un crescendo drammatico che ha portato gli ultimi quattro decenni ad essere ciascuno più caldo del precedente. Le temperature avvertite negli ultimi dieci anni, otto dei quali hanno registrato caldo record, sono di gran lunga le più calde degli ultimi 2000 anni – forse anche di più.

Solo qualche giorno fa, l’agenzia europea per il clima Copernicus aveva definito il 2021 come il quinto anno più caldo mai registrato, le cui temperature estreme sono state blandamente mitigate da un fenomeno climatico detto La Niña, che ha portato al raffreddamento delle correnti d’acqua dell’Oceano Pacifico. In questo anno si sono registrate temperature incredibilmente calde in ogni parte del mondo, che hanno superato i 40°C nella Siberia un tempo glaciale, sfiorato i 50°C nella nostra Sicilia e i 55°C nell’America occidentale – con conseguenze devastanti per l’ambiente e le popolazioni animali ed umana di questi territori. Il mese di luglio è stato quello più caldo in assoluto, con una temperatura di 54,5°C registrata nella Death Valley della California. Solo ieri (13 gennaio) la città australiana di Onslow ha registrato un nuovo, incredibile record climatico facendo registrare una temperatura di 50,7°C: tale temperatura, che non si registrava nel Paese dal 1962, è frutto anche dei numerosi incendi boschivi che hanno infiammato l’Australia in queste ultime settimane.

Secondo gli esperti, circa 1,8 miliardi di persone (quasi un quarto della popolazione mondiale) vivono nei 25 Paesi – fra cui Cina, Nigeria, Iran –  per i quali il 2021 è stato l’anno più caldo di sempre. Oltre all’aumento delle temperature, il mondo dovrà confrontarsi sempre più spesso con le conseguenze devastanti dei disastri climatici e dei fenomeni metereologici estremi – quali alluvioni, tsunami, piogge torrenziali, incendi: nei prossimi tali fenomeni saranno sempre più frequenti e la loro potenza sempre più impetuosa, e lasceranno dietro di sé sempre più vittime.

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Fonti: NASA / NOAA / BBC

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