Il 2022 è stato il secondo anno più caldo di sempre per l’Europa (con aumento di gas serra in atmosfera)

L’anno degli eventi estremi e del caldo anomalo: l’ultimo report di Copernicus riporta un quadro desolante, che indica il 2022 come il quinto più caldo di sempre a livello globale, il secondo in Europa con aumento di gas serra in atmosfera e un impressionante numero di eventi estremi

Il 2022 sarà ricordato come quello di una serie di primati di cui francamente faremmo volentieri a meno: l’anno il quinto più caldo di sempre a livello globale, il secondo in Europa con aumento di gas serra in atmosfera e un impressionante numero di eventi estremi. I cambiamenti climatici non stanno per arrivare, sono qui.

Gli ultimi dati del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus dell’Unione Europea dipingono un quadro desolante:

[…] un altro anno caratterizzato da eventi climatici estremi, con un elevato numero di temperature record e un aumento persistente delle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera. L’estate 2022 è stata la più calda mai registrata in Europa e ogni mese estivo boreale è stato almeno il terzo più caldo a livello globale. Complessivamente, il 2022 è stato il secondo anno più caldo mai registrato in Europa, mentre a livello globale è stato il quinto anno più caldo secondo il set di dati ERA5

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temperature europa_copernicus 2022

©Copernicus

E pure a livello globale la situazione è pesantissima:

  • Il 2022 è il quinto anno più caldo ma tra il quarto e l’ottavo il margine di differenza è piuttosto ridotto;
  • Gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati;
  • La temperatura media annuale è stata di 0.3°C superiore al periodo di riferimento compreso tra il 1991 e il 2020, equivalente circa 1.2°C in più rispetto al periodo compreso tra il 1850 e il 1900;
  • Le concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera, uno dei gas serra “per antonomasia” anche se non i più potente, sono aumentate approssimativamente di 2.1 ppm, con tassi simili a quelli degli ultimi anni, quindi la situazione, nonostante i ripetuti allarmi, non migliora. D’altronde i finanziamenti alle fonti di energia fossili non sembrano ridursi, anzi.

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Infatti non solo l’Europa ha sentito le conseguenze di un cambiamento climatico che non è più alle porte, è qui. Solo pochissimo tempo fa gli USA hanno vissuto il terrore con un’ondata di gelo decisamente anomala e figlia dello stesso identico problema: il clima sta cambiando, ed è in gran parte colpa nostra. Così come Petra è stata travolta dal fango.

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Ma nel 2022 ci sono state anche le prolungate ondate di calore che hanno colpito in primavera India settentrionale e Pakistan (travolto poi da estese inondazioni), nonché la Cina centrale e orientale durante l’estate.

temperature globali_copernicus 2022

©Copernicus

Inoltre a febbraio il ghiaccio marino antartico ha raggiunto l’estensione minima degli ultimi 44 anni di registrazioni satellitari e per sei mesi l’estensione dei ghiacci del Mare Antartico ha raggiunto valori record o quasi.

E anche su questo no, le previsioni non migliorano: uno studio della Carnegie Mellon University, pubblicato su Science, indica che due ghiacciai su 3 rischiano di scomparire entro il 2100.

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Chi vuole vedere la verità non dovrebbe essere stupito di questo desolante “dipinto”. Quello che il report dice lo abbiamo visto (siccità, ondate di calore prolungate e intense, alluvioni), lo stiamo vedendo e purtroppo continueremo a vederlo senza una vera inversione di rotta.

Il 2022 è stato un altro anno caratterizzato da eventi climatici estremi in Europa e nel mondo – riferisce Samantha Burgess, Vicedirettore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus – Questi eventi evidenziano che stiamo già sperimentando le conseguenze devastanti del surriscaldamento del nostro pianeta. L’ultimo Climate Highlights 2022 di Copernicus dimostra chiaramente che per evitare conseguenze peggiori la società dovrà ridurre urgentemente le emissioni di carbonio e adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici

Un’inversione di rotta che però, al momento, facciamo fatica a vedere.

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Fonte: Copernicus

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