Ancora allerta a Valencia, dove le vittime sono quasi 200 e migliaia di abitanti senza luce e senza acqua

Quasi 160 le vittime, più di 360mila i residenti senza acqua potabile e 50mila senza corrente. Una catastrofe senza precedenti quella nella regione di Valencia, dove i tentativi di salvare vite umane continuano e cresce la disperazione. E potrebbe non essere finita

Nella regione di Valencia ormai è una catastrofe senza precedenti: stamattina 1° novembre le vittime accertate erano 158, con 366mila residenti senza acqua potabile e 50mila al buio. Il Dana (Depresion Aislada en Niveles Altos) ha travolto persone e animali, portando via ricordi e, purtroppo, anche tante vite umane. E potrebbe non essere finita.

L’allerta è ancora alta nella regione, dove ancora si scava nel fango. E il servizio meteorologico iberico ha annunciato il rischio di ulteriori ondate.

C’è una forte tempesta in mare al largo di Castellón – si legge sulla pagina X di AEMET_C. Valenciana – è molto probabile che presto tocchi terra nelle zone dove ieri ha piovuto molto, tra Oropesa del Mar e Peñíscola. Potrebbero essere interessate anche le zone vicine

Il pericolo è particolarmente rilevante lungo tutta la costa e il nord della provincia di Castellón e sulla costa meridionale della stessa Valencia.

Persino il premier spagnolo Pedro Sánchez non ha il coraggio di tranquillizzare la popolazione.

Il Dana non è terminato, ci sono province con avvisi arancioni e rossi. Prendiamo le precauzioni estreme e stiamo sempre attenti alle informazioni che le autorità ci danno

“L’adattamento non basta”

Con queste parole Antonello Pasini, fisico del clima al CNR, ha ricordato come la catastrofe climatica che ci sta travolgendo non può essere gestita solo con, pur lodevoli, opere umane. E la tragedia che sta colpendo la regione di Valencia ne è una dimostrazione.

Quasi negli stessi giorni anche il nostro Paese è stato duramente colpito da eventi climatici estremi, da Nord a Sud, travolgendo non solo l’Emilia-Romagna, ma anche Liguria, Marche, Sardegna, Sicilia. E si grida alla gestione del territorio, a dir poco discutibile.

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Indubbiamente l’Italia non brilla su questo punto, e il consumo di suolo è un problema enorme: si continua a disboscare e cementificare, rendendo i terreni ormai incapaci di trattenere nulla, e i centri urbani, quindi, sempre più fragili.

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Se a questo si unisce una manutenzione ormai assente, i risultati non possono che essere drammatici.

Purtroppo però, non è solo questo il problema. Valencia è stata insignita del prestigioso titolo Capitale Verde Europea 2024, proprio per il suo impegno a favore dell’ambiente, dimostrato da opere tangibili e indiscutibili. Ma, purtroppo, non è bastato.

Non possiamo pensare di adattarci a tutto – ha spiegato a greenMe Antonello Pasini, fisico del clima e primo ricercatore del CNR – Se non facciamo mitigazione, cioè se non riduciamo le emissioni di gas serra, gli eventi estremi saranno sempre più frequenti e intensi, e l’adattamento non sarà più sufficiente

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Questa è la realtà, non possiamo davvero più far finta di niente. O catastrofi come queste potranno solo aumentare.

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Fonti: Emergències 112CV/X / AEMET_C. Valenciana/X / Pedro Sánchez/X

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