Il fatto è parecchio elementare: il suolo arido non riesce a contenere piogge torrenziali. I terreni secchi, infatti, non sono in grado di assorbire la grande quantità di pioggia che cade in poche ore, le acque si accumulano in superficie e causano disastri. Evitabili
Si chiama crisi climatica, questo è ormai chiaro agli occhi di chi (almeno) non nega. Se c’è enorme siccità e poi acqua stra-abbondante, quell’acqua stra-abbondante non sa dove andare e crea un danno gigantesco. Crisi idrica, insomma, e disastri tipo quello dell’Emilia Romagna di queste ore sono terribilmente collegate.
Dopo l’estate più secca degli ultimi 500 anni, gran parte dell’Europa ha affrontato una siccità invernale senza precedenti. Ne è esempio la Spagna, dove, secondo i dati, dall’1 ottobre 2022 fino ad oggi il valore medio delle precipitazioni in Spagna è stato inferiore del 27,5% rispetto alla media di questo periodo.
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E non solo, in ginocchio sono anche la Francia e l’Italia. Ma la domanda che tutti si pongono in queste ore è: com’è possibile passare da siccità eccezionale a nubifragi e rischio alluvioni?
A cosa sono dovute le piogge torrenziali
Alla crisi climatica, ovvio, che ha fatto alzare la temperatura anche nel Mar Mediterraneo. Secondo i climatologi, le piogge torrenziali sono dovute alla formazione di piccoli cicloni extratropicali e in uno studio, il CNR spiega che “gli oceani sono un enorme magazzino” per il calore in accesso generato dai gas serra. L’aumento delle temperature del mare non solo provoca gravi impatti sulla biodiversità marina e contribuisce all’innalzamento dei livelli, ma ha conseguenze su quanto accade in atmosfera, dove avvengono i fenomeni meteorologici.
Il mare trasferisce più calore all’atmosfera e quest’ultima scarica violentemente questa energia sul territorio con piogge molto intense e venti forti. Motivo per cui i fenomeni meteorologici possono diventare più violenti.
Perché avvengono le inondazioni dopo un periodo di siccità
Quelle piogge così abbondanti finiscono praticamente su un suolo impermeabilizzato dalla siccità, oltre che provato da una cementificazione selvaggia e non solo: a tutto ciò si unisce a quasi nulla manutenzione dei bacini idrici. Un mix micidiale che favorisce alluvioni lampo ed esondazioni fluviali.
In pratica: siccità e ondate di caldo e poi una inverosimile quantità di acqua fa parte tutto di quella estremizzazione climatica di cui dobbiamo ormai necessariamente tener conto. Non sono eventi che si escludono l’uno l’altro, ma fenomeni che tendono a verificarsi tutti insieme.
Come ricordano da Fridays for Future, ogni volta che si verifica un’alluvione bisogna ricordare che si tratta dell’altra faccia della medaglia della carenza di acqua: i terreni aridi e secchi non sono in grado di assorbire la grande quantità di pioggia che cade nell’arco di pochi giorni, le acque si accumulano in superficie e causano catastrofi.
Questi disastri umanitari, economici ed ambientali causati dalle piogge torrenziali saranno sempre più all’ordine del giorno se non riconosciamo le nostre responsabilità e non agiamo sulla causa: i cambiamenti climatici.
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Fonti: CNR / FFF
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