I ricercatori hanno immaginato come sarà il nostro Pianeta se non fermeremo le emissioni inquinanti entro il 2060: le conseguenze della crisi climatica saranno devastanti
Il “punto di non ritorno” climatico sarebbe più vicino di quanto finora ipotizzato. È quanto affermano gli autori di un nuovo studio recentemente pubblicato sulla rivista Nature Communications.
Se il riscaldamento globale non verrà mantenuto al di sotto di 1,8 °C, assisteremo nel prossimo futuro alla perdita irreversibile delle calotte glaciali dell’Antartide e della Groenlandia, con il conseguente innalzamento del livello dei mari e degli oceani del mondo.
Questo scenario catastrofico, avvertono i ricercatori, può essere evitato solo se si raggiugerà la piena neutralità climatica – ovvero emissioni inquinanti completamente compensate – entro il 2060.
In caso contrario, il rapido scioglimento delle calotte glaciali provocherà un innalzamento dei livelli del mare fino a un metro entro i prossimi 130 anni, con conseguenze imprevedibili per la vita degli ecosistemi acquatici e la sopravvivenza delle comunità umane che vivono sulle coste.
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Prima di “immaginare” il futuro, i ricercatori hanno analizzato lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia e dell’Antartide avvenuto negli ultimi 19 anni (2002-2020), come si vede grafico riportato qui sotto:
Successivamente, i ricercatori hanno immaginato diversi scenari per il futuro (2150), dipendenti dalla nostra capacità di ridurre le emissioni inquinanti nell’atmosfera e collegati a diversi livelli di innalzamento del livello dei mari.
Purtroppo, è difficile prevedere la risposta dei ghiacciai al riscaldamento dell’atmosfera e delle acque, per questo motivo è necessario limitarlo il più possibile – per il benessere dell’ambiente e delle comunità umane.
Lo scenario più drammatico ipotizzato dagli scienziati, infatti, metterebbe a rischio l’incolumità del 20% della popolazione mondiale che vive negli stati insulari o nelle regioni costiere. Nei prossimi anni, assisteremo quindi a esodi di proporzioni epiche dalle coste verso l’entroterra.
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Ma non bisogna arrivare al 2150 per vedere gli effetti dello scioglimento dei ghiacciai e dell’innalzamento del livello dei mari, percepibili già oggi.
Nell’ultimo secolo, il livello globale del mare è già aumentato di circa 20 centimetri; sul ghiacciaio della Groenlandia ha già iniziato a piovere acqua e già si assistono ai primi esodi di massa dalle città che si ritirano sempre più lontano dalle coste.
Questo studio dimostra ancora una volta quanto sia importante e urgente ridurre al minimo le emissioni di gas serra nell’atmosfera, nella speranza che non sia troppo tardi per salvare il Pianeta (e il nostro futuro).
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Fonte: Nature Communications
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