Le Nazioni Unite lanciano un nuovo allarme: a questo ritmo non riusciremo a contenere l'aumento delle temperature entro +1,5°C
Le Nazioni Unite lanciano un nuovo preoccupante allarme: a questo ritmo non riusciremo a contenere l’aumento delle temperature entro +1,5°C, come previsto dagli Accordi di Parigi del 2015
La United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) ha pubblicato un aggiornamento della sintesi dei Nationally Determined Contributions (NDC) di tutti i Paesi ONU pubblicati lo scorso 17 settembre: si tratta dei piani e degli obiettivi che ogni paese si impegna a rispettare a livello nazionale per il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050. L’aggiornamento del rapporto sintetizza le informazioni degli ultimi 165 NDC disponibili, che rappresentano tutte le 192 Parti dell’Accordo di Parigi.
Questo rapporto aggiornato è stato redatto proprio in occasione della Cop26 di che inizierà a Glasgow fra qualche giorno, affinché i paesi e le imprese partecipanti potessero avere un quadro il più possibile aggiornato sullo stato di salute del nostro Pianeta, al fine di prendere le decisioni più opportune per la tanto auspicata inversione di rotta in difesa dell’ambiente. I dati raccolti, purtroppo sono tutt’altro che incoraggianti: il rapporto rivela infatti che, entro il 2030, si prevede un aumento considerevole delle emissioni globali di gas serra rispetto al 2010 (circa il 16% in più in due decenni). Un tale importante aumento, se non se non modificato rapidamente, può portare a un aumento della temperatura di circa 2,7°C entro la fine del secolo – siamo ben oltre i nobili obiettivi sottoscritti in occasione degli Accordi di Parigi sul Clima del 2015.
Per contenere l’aumento delle temperature globali entro il +1,5°C, bisognerebbe ridurre le emissioni di CO2 del 45% nel 2030 (altrimenti, sarebbe necessaria una riduzione del 25% entro il 2030 per limitare il riscaldamento a 2°C): se non si riuscisse in questa impresa, le emissioni di diossido di carbonio nell’atmosfera dovrebbero calare bruscamente in seguito – ma questo avrebbe probabilmente costi molto elevati.
Questi dati rappresentano chiaramente un impegno ad agire sui cambiamenti climatici – ha commentato la segretaria esecutiva dell’UNFCCC, Patricia Espinosa. – Allo stesso tempo, il messaggio di questo aggiornamento è forte e chiaro: le parti devono urgentemente raddoppiare i loro sforzi per il clima se vogliono prevenire aumenti della temperatura globale oltre l’obiettivo dell’accordo di Parigi di ben al di sotto dei 2° C – idealmente 1,5° C – entro la fine del secolo. Esorto nuovamente tutte le parti che non lo hanno ancora fatto a presentare NDC nuovi o aggiornati. Ma anche quelle parti che hanno già presentato richieste hanno l’opportunità di rivisitare i loro NDC per aumentare il loro livello di ambizione.
Il superamento degli obiettivi di temperatura porterà a un mondo destabilizzato e a sofferenze infinite, soprattutto tra coloro che hanno contribuito meno alle emissioni di gas serra nell’atmosfera. Molti NDC dei Paesi in via di sviluppo contengono impegni più ambiziosi per ridurre le emissioni, che possono essere attuati solo con l’accesso a maggiori risorse finanziarie e ad altri sostegni. La piena attuazione di questi componenti potrebbe consentire il picco delle emissioni globali prima del 2030, e questo sottolinea che i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno di supporto finanziario, tecnologico e di sviluppo delle capacità per aumentare il loro livello di ambizione, sia per quanto riguarda la riduzione delle emissioni, sia in termini di costruzione della resilienza agli effetti del cambiamento climatico.
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Fonte: Nazioni Unite
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