Il mondo intero ha appena vissuto il secondo marzo più caldo mai registrato, mentre il ghiaccio marino antartico ha raggiunto il secondo livello più basso per estensione
Se il 2022 sarà ricordato come il quinto anno più caldo di sempre a livello globale, il secondo in Europa con aumento di gas serra in atmosfera e con un impressionante numero di eventi estremi, il 2023 non si prepara ad essere da meno.
Gli ultimi dati del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus dell’Unione Europea dipingono un quadro ancora allarmante: il mese di marzo appena trascorso è stato il secondo più caldo a livello globale e qui da noi, nell’Europa meridionale e centrale, sono state registrate temperature dell’aria superiori alla media, mentre nell’Europa settentrionale, inferiori alla media.
Inoltre, sono state registrate temperature di molto superiori alla media in una vasta fascia di territorio che copre il Nord Africa, la Russia sud-occidentale e la maggior parte dell’Asia, dove sono stati stabiliti nuovi record di temperature elevate per il mese di marzo, mentre temperature molto superiori alla media sono state registrate anche nell’area nord-orientale del Nord America, in Argentina e nei Paesi limitrofi, in gran parte dell’Australia e nell’Antartide costiera.
Al contrario, dicono da Copernicus, sono state registrate temperature molto inferiori alla media nelle aree occidentali e centrali del Nord America.
Dopo il record minimo per estensione registrato nel mese di febbraio, il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la seconda più bassa estensione di marzo nell’arco di 45 anni di dati satellitari, prolungando la tendenza a lungo termine alla riduzione del ghiaccio marino nelle regioni polari. Il monitoraggio climatico è essenziale per comprendere questi cambiamenti repentini e tuttora in corso in entrambi i poli, dice Samantha Burgess, Vicedirettore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus.
Il ghiaccio marino ai minimi livelli
Nel mese di marzo, anche l’estensione del ghiaccio marino antartico è stata la seconda più bassa registrata nello storico dei dati satellitari, arrivando ad essere il 28% al di sotto della media e superando il minimo storico di febbraio.
Tutti i settori dell’Oceano Meridionale sono stati caratterizzati da concentrazioni di ghiaccio marino inferiori alla media e l’estensione del ghiaccio marino artico è stata del 4% al di sotto della media, classificandosi al quarto posto nella classifica dei dati satellitari di marzo, ma rimanendo in linea con gli ultimi tre record minimi.
In contrasto con le concentrazioni di ghiaccio marino inferiori alla media registrate nell’Oceano Artico, quelle del Mare di Groenlandia sono state di molto superiori alla media.
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Fonte: Copernicus
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