È stato misurato per la prima volta il respiro della Terra. Si tratta di un calcolo che prende in considerazione il valore dato dalla fotosintesi e dal ciclo dell'anidride carbonica (CO2) in relazione alla temperatura, reso noto in due ricerche pubblicate sulla rivista scientifica Science e presentato ieri a Torino, in una conferenza stampa organizzata dal magazine all’interno dell'Euro Science Oper Forum (Esof).
È stato misurato per la prima volta il respiro della Terra. Si tratta di un calcolo che prende in considerazione il valore dato dalla fotosintesi e dal ciclo dell’anidride carbonica (2″>CO2) in relazione alla temperatura, reso noto in due ricerche pubblicate sulla rivista scientifica Science e presentato ieri a Torino, in una conferenza stampa organizzata dal magazine all’interno dell’Euro Science Oper Forum (Esof).
Allo studio ha partecipato anche l’Italia, con il Centro di ricerche europeo di Ispra e le università di Milano Bicocca e Bolzano, che ha contribuito a portare avanti studi importantissimi nell’ambito dell’analisi dei cambiamenti climatici, e più in generale del clima.
“Sono destinati a cambiare il modo in cui gli scienziati vedono il rapporto cruciale tra il clima della Terra e il ciclo del carbonio” – fanno sapere i ricercatori.
Questi studi infatti offrono nuovi dati, che consentono di avere oggi modelli del clima più completi e attendibili. Dal primo studio, condotto grazie alla collaborazione di 11 Paesi, coordinati dall’istituto di biogeochimica tedesco Max Planck di Jena, è emerso che le piante della Terra, attraverso il respiro, assorbono ogni anno circa 123 miliardi di tonnellate di anidride carbonica (CO2) dall’atmosfera, mentre i CO2 rilasciati ogni anno dai combustibili fossili sono circa 7 miliardi di tonnellate. Dalla seconda ricerca invece, coordinata da Miguel Mahecha, è emerso per la prima volta che la temperatura dell’aria influisce sulla respirazione dell’ecosistema in modo simile in ogni parte del pianeta.