A Natale, in Puglia, fioriscono alberi di pero a causa del clima impazzito e di un 2019 molto caldo, lo ha riferito la Coldiretti regionale.
Non si erano mai visti alberi di pero in fiore a Natale, ma in Puglia, quest’anno, è accaduto davvero. Colpa del clima impazzito con temperature di 1,39 gradi superiori alla media stagionale. Basti pensare che secondo ISAC CNR questo è stato il quarto autunno più caldo dal 1800.
Un clima talmente pazzo, con temperature sopra la media che si alternano a forte freddo e trombe d’aria, da aver costretto gli orticoltori a cambiare il calendario di raccolta, come dichiarato dal Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia:
“Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante.”
E così broccoli, prezzemolo, cicorie, bietole, cavoli, sedano, maturano tutti nello stesso momento dell’anno, sballando i calendari. E ora si teme per un nuovo abbassamento improvviso delle temperature, che potrebbe avere effetti devastanti sulle piante in fiore e la raccolta primaverile/estiva dei frutti:
“Con la natura sconvolta a preoccupare è l’effetto del possibile improvviso abbassamento della temperatura sulle piante in fiore con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva. Sono eventi estremi per cui il meccanismo della declaratoria di calamità naturale e del Fondo di solidarietà naturale, così com’è strutturato, non funziona più”.
A causa degli sbalzi di temperatura e delle trombe d’aria, gli agricoltori pugliesi, dal primo agosto ad oggi, hanno già subito 53 eventi estremi, come riporta Coldiretti Puglia sulla base della Banca dati europea sugli eventi estremi ESWD. Insomma, una situazione sempre più allarmante dovuta, purtroppo, ai cambiamenti climatici.
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