Mozambico e Zimbabwe devastati da un terribile ciclone: venti fino a 170 km/h e centinaia di morti

Mozambico e Zimbabwe in ginocchio a causa di un violento tifone che ha colpito i due paesi. Sono circa 160 le vittime e numerosi i dispersi. Un altro fenomeno estremo uccide e devasta. E non si può non pensare che alla base vi sia l'aumento globale delle temperature

Mozambico e Zimbabwe in ginocchio a causa di un violento ciclone che ha colpito i due paesi. Sono circa 160 le vittime e numerosi i dispersi. Un altro fenomeno estremo uccide e devasta. E non si può non pensare che alla base vi sia l’aumento globale delle temperature.

Quasi 850.000 persone – metà delle quali si stima siano bambini – sono state colpite dalle gravi inondazioni in Malawi e Mozambico dovute al ciclone tropicale Idai, che ha portato con se piogge molto violente e venti fino a 170 km/h.

Il ciclone ha toccato terra giovedì sera a Beira, città portuale e quarto centro urbano del Mozambico, lasciando i 500.000 residenti senza linee elettriche e di comunicazione. Ma domenica ha fatto letteralmente una strage. Secondo le prime stime del governo, in Mozambico sono 600.000 gli abitanti colpiti, di cui 260.000 bambini.

La più colpita è la città costiera di Beira dove sono stati registrati i danni maggiori, con oltre 500.000 residenti rimasti bloccati da inondazioni. Chiuso anche l’aeroporto.

Ieri il ciclone si è spostato verso lo Zimbabwe. Qui, secondo le stime del Governo, sono circa 1.600 le famiglie colpite dal ciclone nel distretto di Chimanimani, nella provincia di Manicaland, con 23 morti e 71 dispersi.

Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nelle zone colpite dalla tempesta, la peggiore degli ultimi 20 anni, da quando il ciclone Eline devastò lo Zimbabwe orientale e meridionale nel 2000. Dal canto suo, il paese stava già soffrendo a causa di una grave siccità.

Anche se l’entità dell’impatto del ciclone non è ancora definitiva, le conseguenze sono facilmente ipotizzabili. Oltre a case, scuole e ospedali distrutti, sarà difficile anche l’accesso all’acqua potabile per le comunità colpite aumentando così il rischio di malattie infettive veicolate dall’acqua.

Non solo Mozambico e Zimbabwe

Dall’inizio di marzo, le inondazioni provocate dal sistema meteorologico connesso al ciclone tropicale Idai hanno colpito oltre un milione di persone e causato almeno 145 morti. In Malawi, secondo i dati diffusi dal Governo, oltre 922.900 persone (metà delle quali bambini) sono state colpite, provocando 56 morti e 577 feriti.

Anche se fenomeni di questo tipo si verificano periodicamente, la loro maggiore frequenza negli ultimi anni inizia a far paura. Diversi studi hanno confermato che i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale siano alla base di un aumento di fenomeni estremi.

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Francesca Mancuso

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