Chumash Heritage: alla scoperta del nuovo santuario marino che protegge oceani e cultura indigena in 11.000 km²

Il Chumash Heritage National Marine Sanctuary rappresenta una vittoria storica per la tribù Chumash e una nuova speranza per gli oceani. Il santuario proteggerà la costa californiana, rafforzando la biodiversità marina e promuovendo la co-gestione indigena

L’11 ottobre 2024 segna una data storica per la conservazione marina e per le popolazioni indigene degli Stati Uniti. L’amministrazione Biden ha annunciato la creazione del Chumash Heritage National Marine Sanctuary, un vasto santuario marino lungo la costa centrale della California, frutto di una campagna decennale portata avanti dal Northern Chumash Tribal Council (NCTC). Questa nuova area protetta non è solo una vittoria per l’ambiente, ma rappresenta anche un passo importante nel riconoscimento dei diritti delle comunità indigene.

Un santuario per proteggere gli oceani

Il nuovo santuario copre 4.543 miglia quadrate (11.000 km²) di acque costiere lungo 116 miglia (186,7 chilometri) di litorale, tra le contee di San Luis Obispo e Santa Barbara. È il terzo santuario marino più grande degli Stati Uniti e il primo ad essere nominato da una tribù indigena. Ma questa designazione ha un significato che va oltre le sue dimensioni: è un segno di rispetto per il popolo Chumash, che da millenni vive in simbiosi con le acque della costa californiana, considerandole sacre.

Kenneth Kahn, presidente della Santa Ynez Band of Chumash Indians, ha dichiarato: «Generazioni di politiche hanno svantaggiato i nativi americani, ma oggi le cose stanno cambiando. La tribù Chumash non ha mai rinunciato al diritto di gestire le nostre terre tradizionali, e siamo grati che la NOAA riconosca la nostra sovranità intrinseca, accogliendoci come co-gestori del santuario che porta il nostro nome».

Protezione della biodiversità e co-gestione indigena

Oltre all’importante significato culturale, il Chumash Heritage National Marine Sanctuary gioca un ruolo cruciale nella protezione della biodiversità. Le acque incluse nel santuario sono una zona di transizione ecologica di rilevanza globale, che ospita una ricca varietà di fauna marina, tra cui specie minacciate come la tartaruga liuto, la balenottera azzurra e le lontre marine meridionali. Proibirà nuove trivellazioni petrolifere e attività minerarie, proteggendo gli habitat critici delle foreste di alghe, fondamentali per lo stoccaggio del carbonio e la regolazione del clima.

Il santuario offrirà inoltre opportunità di sensibilizzazione ambientale e culturale, permettendo ai visitatori di scoprire non solo l’ecologia della zona, ma anche il profondo legame tra i Chumash e il loro ambiente marino. Violet Sage Walker, presidente del Northern Chumash Tribal Council, ha dedicato questa vittoria al padre, Fred Collins, che ha guidato la battaglia per la creazione del santuario: «Ogni passo che abbiamo compiuto verso questo sogno ha un significato speciale. Questo santuario non solo protegge il nostro patrimonio, ma inizia a guarire secoli di ferite per il nostro popolo».

Un modello per il futuro della conservazione

La designazione del Chumash Heritage National Marine Sanctuary è anche un importante precedente per il futuro della conservazione degli oceani negli Stati Uniti. La gestione congiunta tra NOAA e la tribù Chumash rappresenta un modello di inclusione delle conoscenze indigene nelle politiche ambientali, con l’obiettivo di promuovere soluzioni sostenibili e basate sulla natura.

Joel R. Johnson, presidente della National Marine Sanctuary Foundation, ha sottolineato l’importanza di questo passo: «La designazione di questo santuario è storica. Non solo protegge le meraviglie naturali delle acque costiere della California, ma promuove giustizia ed equità. Il Chumash Heritage National Marine Sanctuary celebra le tradizioni millenarie delle comunità indigene, portandole al centro della gestione degli oceani».

Un impatto positivo sull’economia locale

Oltre alla protezione dell’ecosistema marino, il santuario avrà un impatto economico positivo per la regione della Central Coast. Si stima che creerà 600 nuovi posti di lavoro, generando circa 23 milioni di dollari all’anno grazie al turismo legato all’ecoturismo e all’istruzione ambientale. Il turismo sostenibile offrirà alle comunità locali un’alternativa economica alle attività estrattive, rafforzando il legame tra conservazione ambientale ed economia.

Gianna Patchen, del Santa Lucia Sierra Club Chapter, ha parlato dell’impegno della comunità: «La nostra comunità ha lavorato per quarant’anni per proteggere questa costa. Il potere dell’impegno collettivo ci ha permesso di raggiungere questo traguardo, e siamo entusiasti di rendere il santuario il migliore possibile per le generazioni future».

Un segnale per il futuro: proteggere il 30% degli oceani entro il 2030

La creazione del Chumash Heritage National Marine Sanctuary si inserisce all’interno del più ampio impegno dell’amministrazione Biden per proteggere il 30% delle terre e delle acque statunitensi entro il 2030. In un momento in cui gli oceani affrontano sfide senza precedenti a causa del cambiamento climatico e dell’inquinamento, questo santuario rappresenta una speranza per il futuro.

Maite Arce, presidente della Hispanic Access Foundation, ha dichiarato: «Celebriamo la creazione del santuario, frutto di una campagna di 40 anni. Questa vittoria stabilisce un potente precedente per future protezioni oceaniche, grazie al lavoro instancabile del Northern Chumash Tribal Council e delle comunità indigene».

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