Che cosa sono le misteriose sfere nere che hanno invaso le spiagge di Sydney?

Due spiagge iconiche di Sydney, Coogee e Gordons Bay, sono state chiuse a causa di un’invasione di misteriose sfere scure. I bagnanti sono stati invitati a rimanere lontani dai lidi interessati fino a nuovo avviso

Le spiagge australiane di Coogee e Gordons Bay, tra le più amate della costa di Sydney, sono state chiuse questa settimana dopo il ritrovamento di migliaia di misteriose sfere nere, alcune grandi come palline da golf, altre da baseball. L’evento ha allarmato le autorità locali, che hanno immediatamente avviato operazioni di bonifica e indagini per determinarne l’origine.

Si è subito ipotizzato fossero “palle di catrame“, che si formano quando il petrolio disperso in mare si mescola con altri materiali presenti in acqua, come sabbia, plastica e altri detriti marini. Questo processo crea delle sfere appiccicose e resistenti, che possono galleggiare o affondare, e che rappresentano una minaccia per l’ecosistema marino e per la salute pubblica.
“Il petrolio è una sostanza molto appiccicosa”, ha spiegato al Guardian Louise Morris, responsabile della campagna petrolifera presso l’Australian Marine Conservation Society, “e una volta in mare può facilmente attaccarsi a tutto ciò che incontra, inclusi detriti plastici e sabbia, formando queste palline”.

Le autorità del Randwick City Council, che sovrintendono le spiagge colpite, hanno confermato poco ore fa che il materiale raccolto è effettivamente risultato essere un inquinante a base di idrocarburi, confermando così che si tratta di “palle di catrame”. I test preliminari sono stati condotti dopo che i bagnini di Coogee avevano scoperto i misteriosi detriti lungo tutta la spiaggia, seguiti dal ritrovamento di ulteriori sfere simili a Gordons Bay.

L’impatto ambientale e i rischi per la fauna marina

Queste “palle di catrame” non solo mettono a rischio i bagnanti, ma rappresentano un grave pericolo per la fauna marina locale.

Coogee e Gordons Bay sono aree ricche di biodiversità, frequentate da specie di squali e situate lungo le rotte migratorie delle balene megattere. Se le “palle di catrame” dovessero restare in mare o depositarsi sui fondali, potrebbero essere ingerite dalla fauna marina, compromettendo il sistema digestivo degli animali e portando a conseguenze fatali. “È preoccupante pensare a quanto questi detriti possano danneggiare l’ecosistema”, ha dichiarato Morris, “gli animali marini potrebbero ingerirli scambiandoli per cibo, con gravi ripercussioni sulla loro salute e sopravvivenza”.

Le operazioni di bonifica sono state avviate tempestivamente, con squadre specializzate che stanno rimuovendo sistematicamente i detriti dalle spiagge, utilizzando metodi sicuri per evitare ulteriori danni all’ambiente. Le autorità stanno anche monitorando attentamente le acque circostanti per individuare eventuali chiazze di petrolio residue e prevenire ulteriori dispersioni.

Chiusura delle spiagge e misure di sicurezza

Le spiagge di Coogee e Gordons Bay sono state immediatamente chiuse al pubblico, con l’installazione di barricate e cartelli che avvertono i bagnanti di non avvicinarsi ai detriti. “Non toccare i misteriosi detriti neri“, recitano i cartelli installati lungo la costa. Il consiglio comunale di Randwick ha avvisato i residenti e i turisti di evitare l’area fino a nuovo ordine, mentre le operazioni di bonifica continuano. Le autorità hanno inoltre sottolineato che il contatto con queste “palle di catrame” potrebbe essere pericoloso per la salute umana, in quanto esse contengono sostanze chimiche tossiche, tra cui composti cancerogeni.

“Le spiagge resteranno chiuse fino a quando non sarà completata la rimozione dei detriti e non ci sarà la certezza che l’area sia sicura”, ha dichiarato il sindaco di Randwick, Dylan Parker. L’amministrazione locale ha inoltre assunto esperti igienisti per garantire che le operazioni di pulizia vengano svolte in sicurezza.

 

Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e migliorare le misure di sicurezza per evitare disastri ambientali. “Se queste palline di catrame sono il risultato di una fuoriuscita di petrolio, è un chiaro segnale di allarme”, ha commentato Penny Sharpe, ministro dell’Ambiente del Nuovo Galles del Sud. “Dobbiamo impegnarci a limitare l’impatto delle attività petrolifere offshore e investire di più in energie rinnovabili“.

Secondo gli esperti, le “palle di catrame” possono rimanere nell’ambiente per anni, se non decenni, causando danni duraturi. “Anche dopo la bonifica, i residui potrebbero persistere per molto tempo, disgregandosi e contaminando l’ambiente marino”, ha aggiunto Morris.

Nel frattempo, le autorità continueranno a monitorare la situazione, e i bagnanti sono invitati a rimanere lontani dalle spiagge colpite fino a nuovo avviso.

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