Si sono collegati alla rete Internet con i propri PC, esponendo la struttura a violazioni della sicurezza e a potenziali disastri
Un gruppo di dipendenti di una centrale nucleare ucraina ha esposto il sito nucleare a potenziali violazioni della sicurezza, collegandosi alla rete della centrale e a Internet con la propria attrezzatura informatica.
I dipendenti hanno introdotto computer, alimentatori e altri componenti all’interno della struttura nucleare nella vicina città di Yuzhnoukrainsk, nell’Ucraina meridionale.
Lo scopo del personale coinvolto era quello di ottenere grandi quantità di energia elettrica necessaria a coniare Bitcoin, poiché procurarsi unità della criptovaluta ha un elevato costo energetico.
Collegando i computer a Internet gli impiegati hanno creato potenziali punti di accesso ai sistemi del sito nucleare, esponendolo all’attacco di hacker.
I Servizi segreti ucraini, una volta scoperta l’attività sospetta, hanno fatto irruzione nella centrale individuando i responsabili.
Le autorità hanno sequestrato l’attrezzatura introdotta per il mining della criptovaluta e avviato le indagini sulla potenziale violazione della sicurezza della struttura.
Al momento non sono stati effettuati arresti, ma i dipendenti sono accusati di aver esposto il sito a una violazione dei segreti di Stato, di dati sensibili e di informazioni sul funzionamento del sito nucleare.
I Servizi segreti stanno inoltre esaminando se le persone coinvolte siano riuscite a entrare nella rete della centrale nucleare per recuperare dai sistemi informazioni sulle difese e sulle protezioni della struttura.
I sistemi introdotti dai dipendenti sono stati collegati alla rete nei reparti amministrativi e non agli apparati industriali dove viene prodotta energia, ma non si può sottovalutare un simile rischio: i pirati informatici avrebbero potuto sfruttare la falla nella sicurezza per accedere dall’esterno e provocare disastri.
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Tatiana Maselli