Per l’ultimo suo lavoro, l’artista di strada brasiliano Mundano ha usato la cenere degli incendi boschivi e il fango delle inondazioni in Brasile per creare un gigantesco murale che implora la fine della deforestazione
Svetta su un edificio di 11 piani nel centro della più grande città dell’America Latina il nuovo murale opera dello street artist Thiago Mundano a San Paolo, in Brasile.
Così come la commovente pittura che realizzò nel 2022 per ricordare chi è morto per difendere l’Amazzonia, anche questa volta ha usato le ceneri delle foreste bruciate ma anche il fango delle inondazioni.
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Alto oltre 30 metri e largo 48 metri, il murale raffigura la deforestazione e la grave siccità nella foresta pluviale amazzonica con la sua terra marrone arida e i ceppi grigi degli alberi. Al centro, il volto dell’attivista indigena Alessandra Korap che indossa una corona di fiori e tiene in mano un cartello che dice: “Fermate la distruzione #keepyourpromise“.
La Korap ha vinto nel 2023 il Goldman Environmental Prize, il “Nobel dell’Ambiente”, per organizzato gli sforzi della comunità per opporsi allo sviluppo minerario in Amazzonia.
Quello dell’ultimo murale di Mundano è soprattutto un monito rivolto al gigante della soia Cargill, che ha sede nel Minnesota. La coltivazione della soia, infatti, è uno dei maggiori responsabili della deforestazione in Amazzonia. Sul suo sito web, Cargill dichiara di voler eliminare la deforestazione dalla sua catena di approvvigionamento in Brasile, Argentina e Uruguay entro il 2025 e con questa opera Mundano invita la famiglia Cargill, proprietaria dell’azienda, a mantenere la parola data.
Negli ultimi mesi, incendi incontrollati causati dall’uomo hanno devastato vastissime aree dell’Amazzonia, la grande savana del Cerrado e la più grande area umida tropicale del mondo, il Pantanal.
Insieme alla cenere e al fango, Mundano ha usato l’argilla delle riserve indigene che hanno lottato per ottenere il riconoscimento dei loro diritti, spesso in conflitto con gli agricoltori. Il murale ha anche vernice a base di urucum, un frutto tropicale rosso usato come pittura per il corpo dalle tribù amazzoniche.
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