C’è stato uno tsunami grande come un grattacielo che ha fatto vibrare l’intero pianeta e nessuno lo ha visto

Settembre 2023: un segnale sismico anomalo è stato captato dai sensori di tutto il mondo. La causa? Una frana colossale in Groenlandia ha scatenato un mega-tsunami

Nel settembre 2023, qualcosa di strano ha scosso la comunità scientifica. Dai sensori sismici disseminati in tutto il mondo, dall’Artico fino all’Antartide, è arrivato un segnale mai captato prima. Non era il solito rombo caotico che accompagna i terremoti. Era un suono piatto, una frequenza monotona, che si è protratta per ben nove giorni. Gli esperti, inizialmente, non hanno saputo cosa pensare e lo hanno classificato come “USO“, ovvero un “oggetto sismico non identificato”. Ma presto la verità è venuta a galla.

La fonte del segnale era una frana colossale nel Dickson Fjord, in Groenlandia. Un intero pezzo di montagna, con tanto di rocce e ghiaccio pari a 10.000 piscine olimpioniche, si è riversato nel fiordo. La conseguenza? Un mega-tsunami con onde alte 200 metri, più del doppio della torre del Big Ben a Londra. Ma non è finita qui. L’impatto ha innescato anche un fenomeno chiamato “seiche”, con le onde che hanno continuato a muoversi avanti e indietro nel fiordo per nove giorni consecutivi, 10.000 volte.

Un evento sismico senza precedenti

Per rendere l’idea della portata di questo disastro, basti pensare che quell’onda di 200 metri è stata probabilmente la più alta mai registrata sulla Terra dal 1980. L’analisi dell’evento ha coinvolto 66 scienziati di 40 istituzioni e 15 paesi diversi, un lavoro investigativo degno delle migliori inchieste. Dati sismici, rilevamenti satellitari, monitoraggi del livello dell’acqua e simulazioni avanzate ci hanno permesso di capire cosa fosse successo davvero.

La scoperta, pubblicata nella rivista Science, è stata possibile grazie alla collaborazione di 66 scienziati provenienti da 40 istituzioni di 15 paesi diversi. Come in un’indagine su un incidente aereo, abbiamo messo insieme numerose prove, dai dati sismici ai rilevamenti satellitari, fino ai monitoraggi del livello dell’acqua nel fiordo e simulazioni dettagliate dell’evoluzione dello tsunami.

Ma oltre alla straordinarietà del fenomeno, c’è un messaggio più inquietante che questo evento ci consegna: il cambiamento climatico sta alterando non solo i mari e l’atmosfera, ma anche ciò che succede sotto i nostri piedi. La frana di Dickson Fjord è stata causata dallo scioglimento del permafrost, e ha generato onde sismiche che hanno attraversato il pianeta in meno di un’ora.

Non sarà certamente l’ultimo evento di questo tipo. Con lo scioglimento dei permafrost e l’assottigliamento dei ghiacciai, è probabile che simili frane-tsunami diventino sempre più frequenti. In particolare, sono già state identificate zone instabili sia in Groenlandia occidentale che in Alaska, con il rischio di nuove catastrofi. L’approccio scientifico tradizionale non è ancora pronto per affrontare questi eventi estremi, e il caso della Groenlandia del 2023 ci ha dimostrato quanto sia urgente cambiare il nostro modo di pensare.

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Fonte: The ConversationScience

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