Non solo polveri sottili, l’aria di Roma è densa anche di cocaina. Proprio così, e a confermalo sono le centraline che riscontrano tracce di droghe nel particolato sospeso dell'atmosfera della Capitale
Sembra quasi da ridere, ma il fatto è serio: a Roma la cocaina è nell’aria. A raccontarcelo sono i dati che emergono dalla centralina in via Belloni a Cinecittà, dietro all’oratorio della parrocchia Don Bosco e a pochi passi da viale Palmiro Togliatti.
Cocaina e anche cannabinoidi, stando all’ultima fotografia scattata da uno studio del CNR pubblicato sull’ultimo numero della rivista scientifica Atmospheric Pollution Research, secondo cui le sostanze psicotrope (PS) influiscono eccome sull’aria delle città, tanto da tracciare le abitudini di consumo delle persone.
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In generale, lo studio ha confrontato i dati 2019 relativi alla presenza delle sostanze psicotrope nel particolato aerodisperso di 36 città.
Nello specifico, i dati rivelano che a Roma la concentrazione di cocaina nell’aria, in un decennio, è aumentata del 60% e che la centralina di Cinecittà negli ultimi 10 anni ha dimostrato numeri superiori agli altri due punti di rilevazione – quello di Corso Francia e Cipro – per la concentrazione di cocaina nell’aria.
Lo studio
Tra il 2018 e il 2019 sono state condotte in Italia due estese campagne stagionali in 36 siti, volte a caratterizzare le i PS nel particolato aerodisperso (PM) negli stessi luoghi indagati nel 2009, migliorando la conoscenza delle relazioni che collegano i PS con i contaminanti atmosferici legati alla fonte, ed eventualmente evidenziando i cambiamenti nella prevalenza dell'(ab)uso nel Paese.
Per ottenere un quadro più completo del profilo dell’inquinamento ambientale , sono stati studiati insieme ai PS altri contaminanti tra cui n-alcani, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e ftalati.
Dai risultati, quindi, viene confermata la presenza di droghe lecite e illecite nell’aria a livelli di concentrazione che vanno da pochi pg/m 3 (in generale cocaina e cannabinoidi in estate fuori dalle grandi città) ad alcuni ng/m 3 (droghe illecite durante l’inverno nelle città) centri urbani e caffeina) e fino a decine di ng/m 3 (nicotina nel periodo invernale).
Quanto a Roma e alle altre città (i residenti, d’altronde non si dicono sorpresi visto che sanno dell’esistenza di parecchie piazze di spacci), è ovvio che i dati registrati non debbano far pensare che la sola respirazione dell’aria possa avere effetti stupefacenti. Indicano, però, senz’altro che i consumi degli stupefacenti in città crescono eccome.
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